Per fortuna aveva con sé un preservativo. La sua prima frase fu proprio questa. Dentro il bar di quello sporco autogrill nessuno si accorse degli sguardi che ci siamo lanciati. E poco dopo scopavamo chiusi in bagno. Non gli ho chiesto come si chiamasse, penso che non fosse un’informazione utile. Magari il suo nome non mi sarebbe piaciuto e non ci avrei fatto sesso. Perché è di questo che si tratta: puro e sano sesso. Ogni tanto anche una donna può concedersi dei momenti di piacere senza essere chiamata puttana.
Aveva due labbra che sembravano calamite e due occhi neri che parevano disegnate con un pennello.
Era figo, ben vestito, con una cartella appesa alla mano destra. Probabilmente andava a qualche riunione o magari era un semplice informatore scientifico. Uno di quelli intellettuali ma terribilmente boni. Sfido ogni donna a non aver mai fantasticato su uno così!!!
Fissarlo da quel tavolo del bar era indescrivibile, riuscivo a vedere il suo profilo perfetto, il suo corpo slanciato e i suoi muscoli definiti e forti.
Lui si accorse subito dei miei sguardi assillanti. Non si imbarazzò minimamente, ricambiava con lo stesso ardore di cui io ero munita. Un cenno, uno solo, fatto con la testa che raccoglieva i suoi capelli incolti e bruni. Quel cenno mi diede la scossa di cui avevo bisogno per alzarmi dalla sedia e seguirlo in bagno. L’atto di per sé fu passionale. Mi baciava, mi toccava come se mi conoscesse da una vita. Nessun tipo di imbarazzo tra i nostri corpi, fu un gesto naturale e desiderato. Il suo membro spingeva forte dentro al mio, con un movimento ritmico. Sentivo che mi voleva, almeno tanto quanto lo volessi io. Ci desideravamo a vicenda e per la prima volta in tutta la mia vita, in quel momento non c’era spazio per le paranoie.
Prima di uscire da quel bagno che somigliava più ad una bettola, mi diede il suo biglietto da visita. Si chiamava Andrea. Un nome un po’ troppo banale, forse scontato.
Non l’ho più rivisto o sentito.
Preferisco il ricordo di quell’incontro inatteso, passionale e sincero. Senza costume e senza maschera.

Bertha P.