di Angela Montalto

La Ginecologia e la Neonatologia di Enna si mobilitano per Sidra, la neonata di origini somale che, insieme alla sua mamma Naimo, ha sfidato il Covid19, e il giorno prima di Pasqua è nata proprio all’Umberto I di Enna, nel Reparto designato dalla regione Punto nascita Covid.  “Sidra e la sua mamma hanno bisogno ancora di noi e di tutti voi – dichiara il primario di ginecologia, Giovanni Falzone – Faremo una donazione in suo favore e chiederemo alle “nostre” mamme, chi ne avesse la possibilità e la voglia, di donare degli indumenti e qualunque altra cosa possa tornare utile alla piccola. Chiunque – in ospedale e non – può unirsi a noi!”.  Anche il primario di Neonatologia, Sabrina Morreale ha sposato l’iniziativa: “Non ci tiriamo mai indietro, se c’è un neonato in difficoltà, lo aiutiamo dentro e fuori dal nostro reparto”. 

Naimo Kutubo la sua giovanissima madre, ha solo 17 anni, non si era neanche resa conto delle sue condizioni, colta da un malore dopo qualche settimana in Sicilia, precisamente a Piazza Armerina, è stata prontamente soccorsa dai responsabili dell’associazione Don Bosco 2000 che operano allo SPRAR in città, che si sono messi subito in contatto con la Ginecologia di Enna. Era alla 40esima settimana. “Alla prima visita ci siamo accorti – spiega Falzone – che non c’era più liquido, insomma non c’era tempo da perdere bisognava far nascere immediatamente la bimba”. Con taglio cesareo d’urgenza, nel blocco al secondo piano, approntato per i casi sospetti di Covid19 è nata Sidra, 2,5 chilogrammi di tenerezza dagli occhietti piccoli e neri, come i suoi folti capelli. Poi accudita, sino all’esito negativo del tampone, in Neonatologia. “È stato d’avvero un miracolo, sarebbe bastato molto poco e avrebbero rischiato la vita entrambe”, commentano. Adesso però mamma e figlia hanno bisogno di sopravvivere; i neonati hanno necessità di tante attenzioni, crescono in fretta e quel che indossavano il giorno prima dopo poche settimane non va più bene. Perfino il latte ha costi spesso proibitivi, per chi, come la sua giovanissima madre, non lavora ancora. La ragazza è arrivata in Italia i primi di marzo, partita dalla Somalia in stato di gravidanza avanzato, insieme alla sorella e a due fratelli, tutti minorenni, felici di poter riabbracciare la madre dopo 4 anni.

La donna, di 51 anni, si trovava nella Città dei mosaici, dove lavorava come badante fino al mese di gennaio, poi l’anziana che accudiva è morta e lei ha perso il lavoro. La storia di Sidra e della sua giovane mamma ha sollecitato la sensibilità di singoli e associazioni, come “DonneInsieme – Sandra Crescimanno”, che di donne in difficoltà si occupa sempre: “La violenza sulle donne infatti – come ricorda spesso la presidentessa del Centro e della casa accoglienza, Maria Grasso – può avere tante forme così come l’aiuto che alle donne può essere dato. Ecco perché anche noi vorremmo aiutare Naimo e Sidra, che hanno delle esigenze più impellenti di altre”.