Chernobyl è una miniserie televisiva statunitense e britannica, scritta da Craig Mazin e diretta da Johan Renck. Gli episodi narrano del disastro nucleare avvenuto nell’Ucraina sovietica il 26 aprile 1986. A trentaquattro anni dall’ incidente nucleare più grave della storia, la sceneggiatura ricostruisce le principali cause che hanno portato all’incidente e gli effetti che ne sono scaturiti.
Il primo episodio si apre con il suicidio del 1988 di Valerij Alekseevič Legasov, il chimico che affiancò il governo sovietico nella gestione del disastro nucleare. La narrazione torna poi alla sera dell’incidente avvenuto due anni prima a Chernobyl. Nella sala di controllo della centrale nucleare gli ingegneri di turno, affiancati dall’ingegnere capo Djatlov, a seguito di un test di sicurezza condotto sul reattore 4, si rendono conto che qualcosa durante l’ esperimento deve essere andato storto. Nonostante un altro ingegnere irrompa nella sala, dichiarando di aver visto con i propri occhi che il nocciolo del reattore fosse scoppiato, Djatlov disconosce l’accaduto, sostenendo che lo scoppio riguardi solo un serbatoio di idrogeno. Djatlov costringe poi i suoi ingegneri a visionare più da vicino le condizioni del reattore e allarma i pompieri, che accorrono subito presso il luogo per spegnere l’incendio. I primi terribili effetti delle radiazioni iniziano a manifestarsi proprio in coloro che si trovano più vicini al reattore, mentre da Pryp”jat’, la cittadina più vicina a Chernobyl, si può osservare uno strano bagliore proveniente dalla centrale. La tragedia si era consumata davanti ai suoi occhi, ma Djatlov, di fronte ai propri superiori, continua a sostenere che si tratti solo dello scoppio di un serbatoio. Solo quando Gorbačëv riunirà un gruppo di esperti per comprendere cosa fosse realmente accaduto a Chernobyl, Valerij Legasov dimostrerà come l’incendio fosse stato causato dallo scoppio del reattore nucleare, disperdendo una straordinaria quantità di radiazioni nell’aria. Verranno dunque prese le misure necessarie a fronteggiare l’emergenza.
Le ore che precedettero l’incidente e le cause che lo provocarono vengono ricostruite nell’ultima puntata: accanto alle gravissime negligenze dell’ingegnere capo, una grave omissione, coraggiosamente denunciata da Legasov, si rivelò fatale.
La miniserie, realizzata in modo eccellente e di grande impatto visivo, lancia uno sguardo sulla società e sulle pratiche di governo dell’ex Unione Sovietica, svelando un aspetto della vicenda di Chernobyl poco noto. Nel tentativo disperato ed ossessivo di consegnare all’estero sempre la migliore immagine di sé, in una sfida con l’Occidente che porta il nome di Guerra Fredda, la verità viene criminalmente sacrificata, in un retroscena di silenzi e segreti.
L’incidente di Chernobyl ha provocato un altissimo ed ancora imprecisato numero di vittime per tumori da radiazioni, cosparse in tutti i territori dell’Est e del Nord Europa, raggiunte dall’inquinamento radioattivo, e una pesante contaminazione ambientale, che si protrarrà ancora per migliaia di anni.

Cetty D’Angelo