di Mario Antonio Pagaria

In piena attività durante l’emergenza Covid 19, il Dipartimento di Salute Mentale della provincia di Enna, afferente all’Asp, nelle sue quattro diramazioni territoriali. Il Dipartimento, va ricordato, è diretto dal dottor Giuseppe Cuccì e si è attivato fin dall’inizio dell’emergenza, come unità di supporto psichiatrico e psicologico verso l’utenza che, più o meno direttamente potrebbe subire o avrebbe subito disturbi psichici di vario genere, soprattutto di carattere ansiogeno, a causa della ragionevole paura di contrarre il virus o, peggio, verso coloro i quali sono incappati in esso, contraendolo. Abbiamo intervistato il dottor Marco La Duca, dirigente di primo livello del Centro di Salute Mentale di Enna, il quale, oltre a svolgere il servizio presso l’ambulatorio di Viale Diaz, si è recato a presso i reparti Covid dell’Ospedale Umberto I di Enna, a dare supporto psichiatrico, in questo momento indispensabile.
Dottore La Duca, come sta gestendo il Csm di Enna l’emergenza Covid 19?
Abbiamo, seguendo le disposizioni, ridotto, l’attività di contatto con l’utenza se non per le emergenze che consistono in somministrazione di farmaci  necessari, “Long Acting”, nel far fronte agli scompensi psicotici acuti, depressivi a grave rischio suicidario e attacchi di panico. Si tratta perlopiù di casi già in trattamento per continuità terapeutica che necessitano di assistenza medica diretta (in presenza ndr).
In relazione al Covid 19 si presentano o si sono presentati pazienti con i disturbi di cui ha parlato poc’anzi?
Sono aumentati in modo esponenziale i disturbi d’ansia soprattutto di tipo ipocondriaco, fobico – ossessivo, in alcuni casi con accentuazione dei tratti paranoidi della personalità.
Come state impostando la gestione dell’utenza ordinaria e straordinaria?
Ci stiamo avvalendo molto del counseling telefonico, in seguito al quale valutiamo se sia o meno opportuno vedere personalmente il paziente.
Dal punto di vista psichiatrico, come vede l’evoluzione delle patologie in riferimento al virus?
Si è notato, nelle ultime settimane, un aumento dell’utenza che richiede aiuto, in quanto la situazione emergenziale attuale sta slatentizzando una sintomatologia ansioso depressiva acuta scaturente spesso dal confinamento forzato al proprio domicilio nonché ad una convivenza ravvicinata come mai prima era avvenuto. Tutto questo si può anche evincere dall’aumento di richiesta di psicofarmaci, soprattutto ansiolitici e, visto il trend attuale, è facile prevedere un ulteriore incremento di tali patologie ed anche di disturbi depressivi, non solo nella popolazione generale ma anche in soggetti già affetti da altre patologie croniche di carattere internistico (oncologici, cardiopatici, neurologici etc. ndr), in quanto costretti inevitabilmente, sia per loro scelta sia su consiglio dei medici, quando i trattamenti non sono urgenti e possono essere differiti, ad una relativa sospensione, onde evitare di recarsi nei nosocomi dove è maggiormente possibile essere esposti al virus che per queste categorie di pazienti potrebbe essere maggiormente letale.
Come vede il futuro?
A maggio vi potrebbe essere un incremento del picco di disagio psichico come confermato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e anche per i nostri cronici i disturbi psicotici hanno subito un peggioramento e ciò è  dimostrato da  un aumento di TSO (Trattamenti sanitari obbligatori), che in due mesi sono stati ben quattro ovvero in media due al mese che, in comparazione con l’anno precedente, durante tutto il quale ne abbiamo fatti solo quattro, rappresentano, come si può facilmente capire, un’enorme sproporzione.
Come sta andando la disponibilità degli psicofarmaci?
C’è stata una momentanea difficoltà di approvvigionamento nelle farmacie di alcuni stabilizzatori dell’umore e neurolettici, ora risoltasi , ma che in un primo tempo si è ripercossa sulla qualità della cura.
E i ricoveri in Psichiatria?
Sono sensibilmente aumentati.
La gestione dei pazienti nelle strutture residenziali e nei domicili?
I ragazzi autistici e disabili in generale stanno subendo ripercussioni negative a causa della momentanea sospensione dei servizi riabilitativi ad eccezione di coloro i quali possono essere seguiti da remoto. Le strutture residenziali stanno affrontando bene l’emergenza.
A livello sociale cosa può dirci sull’emergenza psichiatrica da Coronavirus?
Si teme anche un aumento  delle sindromi depressive nelle persone che sono in difficoltà economiche a causa della chiusura delle attività commerciali.