Lo so, lo so, vi ho un po’ deluso. Ma è nella natura di ogni donna deludere sé stesse e gli altri. Ma soprattutto gli altri. Consideriamolo un piccolo incidente di percorso. Spero possiate dimenticare e guardare oltre.
Eravamo rimaste a Tore e al mio comportamento poco carino e confuso nei suoi confronti. Avrei potuto usufruire di un piacere momentaneo quella sera che avrebbe permesso lo sgombero totale della mia mente affollata.
Effettivamente Tore l’ho rivisto un po’ di tempo dopo. Nella piena consapevolezza che quello che gli avevo fatto lo aveva ferito e umiliato. Nel periodo in cui ho cominciato a vederlo non lavorava più nella mia stessa azienda. Non avevo grosse aspettative, mi ero pure separata da poco. Il suo matrimonio, invece, continuava vacillando e spegnendosi sempre di più. Diceva che aveva voglia di nuove emozioni da vivere, nuovi brividi da provare e che probabilmente io ero quella con cui avrebbe voluto provare questa avventura. Un’avventura che probabilmente faceva bene anche a me.
I momenti che trascorrevo con lui erano frivoli, non parlavamo mai di nulla di particolarmente serio. Era divertente però stare con lui. Con il tempo avevo persino apprezzato il modo in cui mi parlava, in cui celava i suoi sentimenti nei miei confronti. Era dolce e delicato, anche se non voleva che glielo dicessi.
I nostri rapporti sessuali erano sempre più continui e frequenti. Tra i tanti me ne viene in mente uno.
In macchina, in una strada dissestata. Quello, per me, con lui, fu il primo orgasmo vero, sincero e sentito. Era pieno giorno, uscivamo da uno di quei banali pranzi infiniti tra ex colleghi. Uno di quelli in cui la falsità dei sorrisi appiccicati in faccia è cosa tangibile.
Non c’era niente di nuovo in quella scopata ormai meccanica, con un amante che era quasi diventato fisso. Un miscuglio di sensazioni nuove però invadevano il mio corpo. Sopra di lui, ad ansimare e muovermi, mi sentivo più femmina. Mi ero finalmente spogliata davanti a lui di quella corazza di donna forte che mi ero costruita nel tempo. Avevo abbandonato il ruolo di moglie esemplare per concedermi alla goduria di momenti lussuriosi.
E mentre mi leccava i seni, quando mordeva i capezzoli, mi sfiorava le cosce e faceva scivolare il suo (non certo indimenticabile) sesso dentro di me, mi sentivo appagata e sazia.

Bertha P.