Secondo indiscrezioni ci sarebbe, da parte della Regione, l’idea di convertire l’ospedale di Leonforte in Centro Covid, relativamente alla provincia di Enna. L’intenzione sarebbe giustificata da un fondamento: la Regione teme possa esservi, in seguito alla fase 2 di gestione dell’emergenza, a causa dell’allentamento delle norme, quindi del rigore, una recrudescenza dei contagi con conseguente ritorno ad un alto trend di pazienti Covid. Uno spauracchio che, va detto, è del tutto ipotetico.
Considerato ciò, nonché considerato il fatto che l’ospedale Umberti I, adibito per primo a Centro Covid, dovrebbe tornare a gestire il regime di ricoveri per altre patologie sia in elezione sia in emergenza, occorrerebbe, visto che la Regione ha anzidetti plausibili timori, un centro Covid dove sarebbe gestita unicamente tale patologia, che sarebbe fornito di terapia intensiva, con un Pronto Soccorso arricchito nel personale e una Cardiologia che dovrebbe seguire esclusivamente i pazienti Covid cardiopatici. Ovviamente tale Centro verrebbe supportato da tutti i professionisti la cui attività sarebbe di corollario alla gestione dei pazienti Covid. Ma ci sarebbe un’altra ipotesi che si ventila, ovvero quella di creare cinque centri regionali di cura per il Covid e, avremmo appreso che in tal caso, ad Enna non se ne attuerebbe nemmeno uno. Ovviamente sono tutte ipotesi e siamo pronti a sentire ed accogliere la replica della Direzione Generale dell’Asp per una eventuale conferma o smentita di quanto anzidetto.
Intanto sul tema risponde il sindaco di Leonforte Carmelo Barbera.
“Noi non abbiamo avuto alcuna notizia in tal senso da parte della Regione – commenta Barbera – e se si stesse procedendo senza sentire il Comune sarebbe un atto gravissimo, di cuu chiederemmo conto in tutte sedi.
Proprio oggi infatti abbiamo chiesto un incontro in commissione sanità dell’Ars, per chiedere il potenziamento dell’ospedale, come già richiesto in passato, potenziando medicina chirurgia ambulatori, strumenti di radiologia e laboratorio analisi”.
Mario Antonio Pagaria