di Josè Trovato

Uno spazio aperto. Un cenacolo permanente dove raccontare storie, narrazioni di vita vissuta o, perché no, viaggi della mente dal sapore onirico. Da sempre ho sognato di gestire uno spazio del genere, in cui ognuno trova la propria collocazione e si esprime liberamente senza vincoli, censure o (per carità) bavagli. L’orizzonte è utopistico, forse, ma qualcosa in cui vale la pena credere: ricreare nel virtuale, pur in un mondo del tutto diverso e con le più disparate sensibilità politiche, un fermento culturale che riecheggiasse l’idea del circolo “Musica e Cultura” di Peppino Impastato. Ora, qualcuno potrebbe immaginare che la sto sparando grossa. E di certo non avrebbe torto. Ma avere un obiettivo in cui credere è importante.
Per questo, da un microcosmo microscopico come Enna, nel cuore della Sicilia, periferia di ogni impero che dominò sulla mia Terra, un altrettanto piccolo giornale, EnnaOra, intende aprirsi a un mondo inesplorato. Chiunque voglia raccontare e raccontarsi è ben accetto.
Lo spunto, come sempre accade in questi casi, è stato casuale. Giochicchiando col telefonino mi sono imbattuto in un gruppo di Facebook, “Scrittori e Scrittrici emergenti”. Dopo aver letto con interesse i loro messaggi, ho scritto poche parole, mentre aspettavo che il meccanico finisse di far ripartire per la milionesima volta la mia macchina. Ho cercato di definire bene la mia idea, convinto che da lì a breve sarei stato lapidato. Invece sono arrivate risposte davvero emozionanti. Ho già manifestazioni d’interesse da parte di oltre venti scrittori di varie zone d’Italia e di vari Paesi del mondo. A tutti loro ho messo a disposizione un mezzo, una piattaforma – le colonne del nostro giornale, per l’appunto, nulla di più – per esprimere il loro talento; o, perché no, per pubblicizzare gratuitamente le loro opere, tramite recensioni.
I loro racconti diventano così pagine di wordpress pubblicate da una testata giornalistica. Una piccola testata, anch’essa emergente, che nell’ultimo anno ha quintuplicato contatti, numero di visite e di pagine lette, divenendo un piccolo faro di informazione e di libertà di pensiero, dove tutti – dall’estrema destra all’estrema sinistra, dall’estrema sinistra all’estrema destra, passando per il centro moderato o estremo (?) o per la parte esterna e più inconfessabile di sinistra e destra, fino ai movimenti anti-sistema (con la sola orgogliosa esclusione dei gruppi neonazisti o neofascisti, perdonatemi ma a tutto c’è un limite!) – hanno ospitalità per raccontare fatti, idee, progettualità e lanciare appelli.
Chi sceglie di partecipare, in maniera del tutto reciprocamente gratuita, lo fa per amore della cultura e della scrittura. In tanti si stanno mettendo in moto con passione e con un pizzico di divertimento, che di sicuro non guasta. Le firme sono tutte da scoprire. Come Paolo Serpino e i suoi racconti travolgenti, Maria Laura De Luca e il suo modo splendido di far immedesimare i lettori con la storia narrata. Come l’ottima autrice abruzzese Silvia De Meis, capace di tenerti incollato al monitor a leggere senza distrarti neppure per un secondo. E tante altre ancora. Come Francesca Di Fiore, che vive a Playa del Carmen, una cittadina messicana situata sulla costa caraibica nella parte nord-orientale dello stato di Quintana Roo; o Marina Sardo da Hammamet, in Tunisia. Firme che si aggiungono a quelle degli autori già presenti nel sito, all’affascinante narrativa di Irene Varveri Nicoletti e all’intrigante enigmatica Bertha P. (momentaneamente ferma ma che ha tanta voglia di ripartire al più presto); che scoprirete e amerete con il tempo se questa esperienza, come spero, andrà avanti. E se non accadesse, sarà stato comunque bello provarci assieme.

post scriptum:

La rubrica ancora non ha un nome. Non sarà infatti una sola. Ogni autore avrà il suo spazio. E sceglierà da sé il proprio titolo.