di Francesca Di Fiore

da Playa del Carmen (Messico)

  La siesta è l’abitudine di riposare per qualche minuto o un paio d’ore, dopo aver pranzato, per entrare in un breve sonno con lo scopo di raccogliere energia per il resto della giornata.
Questa parola deriva dalla sesta ora romana, che designa la sesta ora solare, corrispondente a mezzogiorno.
Il pisolino ha anche una spiegazione biologica:  dopo un pasto particolarmente abbondante, gli organi digestivi richiedono grandi quantità di ossigeno, ottenuto riducendo il flusso di sangue in altri distretti a favore di quello digestivo, generando quindi, una conseguente sonnolenza.
Un pisolino di non più di 30 minuti (più a lungo può interrompere l’orologio biologico naturale e causare insonnia di notte), è scientificamente dimostrato che migliori la salute generale e la circolazione del sangue, previene lo stress e stabilizza la pressione. Inoltre, favorisce i meccanismi della memoria e offre la possibilità di prolungare la giornata lavorativa, rendendoci in grado di resistere al sonno fino a tarda notte, con poca fatica accumulata.
Personaggi come Albert Einstein hanno cantato le sue lodi e Winston Churchill, che ha imparato l’usanza a Cuba, ne è stato un entusiasta coltivatore, con l’inaspettata conseguenza che, durante la seconda guerra mondiale, i suoi collaboratori si sono arresi quando lo hanno visto fresco e riposato alle due del mattino, deciso a voler lavorare di più.
Mettiamo quindi da parte i sensi di colpa e abbandoniamoci al nostro calo fisiologico d’attenzione, lo dice la scienza.