Aidone. Antony Barbagallo è stato eletto per acclamazione segretario regionale del PD. L’elezione è avvenuta questa mattina nel sito ellenistico di Morgantina, al congresso regionale del PD.
“Il partito siciliano del Pd vuole andare verso la riscossa della nostra terra”, ha dichiarato Barbagallo poco prima dell’inizio dell’assemblea. “Il mio primo atto da segretario sarà rendere omaggio ai caduti di Portella della Ginestra. Siamo chiamati a costruire un partito che guarda avanti, usando la bussola della solidarietà e della lotta alla mafia. Un partito in grado di parlare alla società e ai territori. Siamo consapevoli degli errori  che abbiamo fatto quando eravamo al Governo, ma diciamo: abbiamo sbagliato ma siamo pronti a ripartire”. Nel suo intervento, Barbagallo, ha citato Gramsci, Falcone, Borsellino, Peppino Impastato, Rosario Livatino e altre vittime della mafia, ma anche Papa Francesco e Isabelle Allende; e in cui ha rinnovato la sfida al governo siciliano. Nel corso della giornata è intervenuto il ministro per il Sud e la coesione territoriale Provenzano.
“Il Pd siciliano deve tornare ad alzare la voce nella discussione pubblica nazionale – ha detto Provenzano -. Abbiamo bisogno di farlo perché siamo in un momento in cui anche nel nostro partito ci sono alcune perplessità su alcune scelte, ad esempio sulla cassa integrazione. Questo non è assistenzialismo”. Il ministro poi ha parlato della lotta al Covid-19, specificando che in questo momento “Siamo in un sentiero stretto. Abbiamo superato la fase acuta della pandemia Covid, ma non possiamo rischiare di vincere la guerra e perdere la pace. Quello che cominciamo a registrare sono gli effetti drammatici, di cui non conosciamo ancora la profondità che ha questa pandemia sul tessuto economico e sociale. Allo stesso tempo si aprono nuove opportunità, nuove vie di sviluppo, in Europa ed in Italia. E questo cambia, cambia molto anche il senso della parola riforme”.
Infine parola al segretario nazionale Zingaretti. “È la prima iniziativa di partito in presenza che ho fatto dopo la mia malattia – ha detto Zingaretti -. Ero in Sicilia anche il 18 luglio 1992 e stavamo con tante ragazze e ragazzi smontando le tende per un’iniziativa a seguito della strage di Capaci. Atterrato l’aereo abbiamo saputo della strage di via D’Amelio e tornammo in Sicilia. La nostra storia è questa: questo è il partito di Piersanti Mattarella e di Pio La Torre”
E ancora: “Ci candidiamo a essere il primo partito d’Italia. Solo una grande forza riformista può essere garante della trasformazione dell’Italia. È il Pd il luogo nel quale la possibilità di cambiare questo paese è possibile. Molte persone in questo momento per i risolvi sociali della Pandemia si sentono sole e hanno paura. E se le persone sole che hanno paura non incontrano la speranza, quella paura si trasforma in rabbia. È a quella paura e a quell’indecisione che dobbiamo parlare noi del Partito Democratico. Di fronte alla paura non vi accorgete di quanto stupide fossero le risposte dei sovranisti, che dicevano: “Hai paura? La colpa è dell’immigrato”; quando invece la colpa spesso era dei tagli alla sanità. Stupida era ricetta delle destre che volevano abbattere l’Europa. Non ci vuole meno Europa, ci vuole più Europa. Se non ci fossimo battuti per le Europee non avremmo David Sassoli Presidente, ma la Le Pen”.