Josè Trovato

Stamattina i carabinieri del Comando Provinciale di Enna e di Catania hanno arrestato undici persone a Barrafranca e Catania, su ordinanza di custodia cautelare, in carcere o ai domiciliari, emessa dal gip di Caltanissetta, su richiesta della Dda, a carico di persone indagate a vario titolo per traffico di stupefacenti o ipotesi minori. L’indagine costituisce uno sviluppo della operazione “Ultra”, eseguita il 1 luglio scorso, e ha consentito di individuare quello che gli investigatori ritengono un canale di rifornimento di stupefacenti, sia marijuana che cocaina, di una delle piazze di spaccio presenti a Barrafranca, che sarebbe gestita dal barrese Salvatore Strazzanti e da sua moglie Luigia Bellomo, entrambi raggiunti da ordinanza di custodia cautelare qualche giorno fa.
L’indagine, condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina, ha consentito in particolare di identificare i catanesi, ritenuti affiliati o contigui ai Clan mafiosi “Cappello” e “Cursoti-Milanesi” che, a seguito di preventivi contatti con gli esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Barrafranca, avrebbero intrapreso rapporti di tipo “operativo”, finalizzati al rifornimento di ingenti quantitativi di stupefacenti, con chi materialmente gestiva una delle piazze di spaccio nel comune Barrese. I militari avrebbero inoltre rilevato come i diversi canali di rifornimento dello stupefacente fossero stati gestiti in modo parallelo, contemporaneo e con una certa intercambiabilità; appurando, pertanto, come i due gruppi di fornitori catanesi operassero, nel settore dello stupefacente, all’unisono e nel medesimo ambito cronologico e territoriale.
Il monitoraggio dei canali di approvvigionamento avrebbe, inoltre, consentito di far comprendere, in ragione della frequenza delle consegne di stupefacente,  l’importanza strategica della “piazza di spaccio” di Barrafranca che attirava consumatori anche al di fuori della Provincia di Enna. Alcuni catanesi avrebbero provveduto a consegnare “a domicilio la merce” a Barrafranca e a riscuotere i pagamenti.
In carcere vanno in otto: sono i catanesi Carmelo Scilio di 46 anni, Gaetano Coppola di 52, Mario Russo di 48, Michele Mannuccia di 35, Antonino Angelo Greci di 49, Giovanni e Antonino Sentina, rispettivamente di 40 e 37 anni, e Andrea Tropea di Acireale, 32 anni. Tre sono stati sottoposti ai domiciliari, Salvatore Centonze di 22 anni, Maria Barbara Gangemi di 42 e Anna Scornavacca di 47.