di Giovanni Vitale

È un fatto di cronaca internazionale, ma in Italia ne sappiamo pochissimo; in Inghilterra, invece, sta perfino destabilizzando il Governo, con masse di studenti che protestano per le strade e le università che non sanno che pesci prendere!
La meccanizzazione delle valutazioni scolastiche procede da tempo, dappertutto; anche da noi, fra schede preconfezionate e giudizi INVALSI, ha fatto discutere.  Nel Regno Unito (UK), quest’anno, a causa della chiusura anticipata delle scuole per il COVID, il Governo ha deciso un’ulteriore informatizzazione per la valutazione degli studenti maturandi: è stato messo in campo un algoritmo che ha fornito la stima definitiva al posto dell’esame di maturità, peraltro fornendo così la votazione con cui gli studenti hanno poi fatto domanda d’ammissione per l’università.
Non è dato sapere di preciso quali valori l’algoritmo ha preso in considerazione ma si è saputo che oltre i giudizi finali degli insegnanti sono state introdotte valutazioni varie, del tipo il rendimento complessivo, e storico, dell’istituto frequentato, oltre che della classe e del singolo studente.
Ciò ha comportato evidenti disparità di voto rispetto al passato, legittimamente ritenute discriminatorie tanto che il Governo UK ha concesso il diritto di ricorso, sebbene i costi e le procedure dello stesso creino gravi, e talvolta insuperabili, difficoltà.
Da noi, come in gran parte degli Stati EU invece, si è riusciti a far sostenere agli studenti una qualche sorta di esame orale, online o in presenza con i dovuti accorgimenti, in sostituzione del canonico esame di maturità che, pare, abbia dato esiti più accettabili.
Erroneamente chi di tutto ciò ha dato notizia, cioè l’uso in UK dell’algoritmo, ha supposto l’utilizzo di Intelligenza Artificiale (AI); NON è vero, niente AI, s’è trattato SOLO di un “normale” programma informatico. Probabilmente, invece, l’eventuale utilizzo di AI ne avrebbe ridotto i disagi, proprio per una migliore, ottimizzata valutazione statistica delle probabilità variabili in gioco. Ciò avrebbe però comportato dei costi di esecuzione certamente maggiori e, in ogni caso, è ancora fuori dalla portata dei ministeri competenti.
Ecco, dunque, un caso esemplare e socialmente rilevante, per cui l’evoluzione tecnologica potrebbe migliorare le condizioni esistenziali vigenti: questione di risorse, cultura ed adeguamento degli standard amministrativi.