di Giovanni Vitale

A margine di una lezione una volta il prof. Eco, chiacchierando con me ed altri studenti, ci disse: “noi siamo oltre il Romanticismo, non restiamo incantati dalla bellezza di un tramonto ma, guardandolo, prendiamo a riflettere su ciò che lo rende tale, sulla fisica e la logica del fenomeno e, naturalmente, su come raccontarlo!”.
Ciò a voler dire che pur essendo ANCHE eredi di quel movimento artistico, oggi possiamo essere altro ed OLTRE. Che cioè la nostra cultura, avendone assunte caratteristiche alternative e perfino contrapposte, oggi ci pone nell’obbligo di “sussumerne” le istanze, sintetizzandone  ed assumendone le caratteristiche migliori ed il significato più intenso e profondo, coerentemente con le Scienze della Comunicazione.
E ciò vale anche per l’interpretazione del senso sociale e territoriale. Ad esempio se, come me, si è siciliani, “riordinando” la nostra identità storica e culturale non si può prescindere dalla particolarità insulare al centro del Mediterraneo; dall’essere fra i primi popoli a darsi la forma stato di ‘nazione’ divenendo Regno plurisecolare e dall’aver contribuito specificamente alla realizzazione del Regno d’Italia e, infine, quale Costituente Autonoma della Repubblica odierna.
Se, ancora come lo sono io, si è leonfortesi bisogna tener conto che, nella plurimillenaria storia dell’Isola la mia Cittadina risulta giovanissima, appena 400 anni. Che sorge nel “cuore” della Sicilia NON per naturale aggregazione popolare ma per studio, progetto ed investimento del suo Fondatore che, secondo illuminata architettura urbanistica e socio-economica, per qualche secolo ne fece principato di sviluppo e centro di ricchezza intellettuale, nonché produttore di benessere ben oltre i propri confini essendo, peraltro, ben inserita nella “geopolitica” del tempo.
Per comprenderne davvero la povertà odierna, dunque, non ci si deve incantare con le pur belle tradizioni e da ciò che resta, malgrado tutto, delle vestigia di cotanta storia ma, come dicevamo, prendere a riflettere coerentemente su ciò che la rende tale, sulla logica del fenomeno e su come dobbiamo raccontarcela!