Leonforte. Dopo i libri “Le dimensioni etiche del piacere”di Pinella Crimì e “Raccontarsi per riconoscersi” di Teresa Scaravilli, con la presentazione del romanzo “Non rompere niente” di Marilina Giaquinta, pubblicati da Euno Edizioni di Emilio Barbera, si è svolto il terzo incontro delle “letture all’imbrunire” patrocinate dal comune nell’ambito del programma di visite guidate nel centro storico, che ha avuto la presenza del sindaco Carmelo Barbera, dell’assessore alla cultura Giovanni Lo Gioco e quella straordinaria del commissario di polizia dottor Alessio Puglisi.
 
La catanese Marilina Giaquinta, dirigente superiore (vice questore) della Polizia di Stato in quiescenza, ha pubblicato racconti e poesie. Nel 2017 la sua raccolta di racconti “Malanotte”è stata inserita nella classifica di qualità de “La Lettura” del Corriere della Sera e nel 2018 la raccolta di poesie “Addimora” l’ha portata in giro per l’Italia per reading poetici e performance letterarie.
 
Con l’accompagnamento musicale del flautista Gaetano Crimì e del violinista Alessio Lo Gioco, l’avvincente romanzo di Marilina Giaquinta (un giallo con una struttura teatrale) è stato presentato nello scenografico “Giardino delle Ninfe di Leonforte” dalla docente Tania Barcellona, che, dialogando con l’autrice, ne ha evidenziato la vasta cultura, l’amore per la Sicilia, lo spiccato senso di legalità manifestatosi durante la sua trentacinquennale attività nella Polizia di Stato.
 
Il romanzo ha per protagonisti Anastasio Ventura, un “linguacciuto e disubbidiente” commissario di polizia, e l’inarrestabile Maria Isola Lo Faro, ostinata cinefila e filosofa, “appuntata” con in tasca il segno della “piggi”, ovvero della polizia giudiziaria e una “lingua astrusa ammischiata col dialetto”, ovvero una parlata creola e meticcia come scrive nella sua dotta prefazione la prof.ssa Margherita Verdirame direttrice con Rosario Sardo della collana “La Sfinge”, iniziativa editoriale interamente dedicata ad autrici siciliane .

  Giuseppe Sammartino