di Josè Trovato

Gagliano-Agira-Troina. C’è chi lo ha battezzato “Ponte dei sospiri”, concedendosi, in nome di un’ironia ammantata di una punta di romanticismo, il paragone irriverente con il celebre Ponte di Venezia. Altri, sinceramente spinti dall’immagine che era trapelata da fonti dell’ex Provincia, lo hanno definito “ponte di Brooklyn”, pure lì esagerando non poco. E poi c’è stato chi, indignato dalle lungaggini per una struttura appaltata la prima volta nel 2007 – ma se ne parlava già da molto tempo prima – ha coniato la definizione, prosaica e tutt’altro che velatamente polemica, di “ponte della vergogna”.
Un dato, però, è certo, scevro da romanticismi, idealismi o polemiche: quel ponte, il viadotto sulla sp 22 tra Gagliano Castelferrato e Agira, ad oggi è un’incompiuta. I lavori dell’opera, progettata per rompere l’isolamento della zona nord della provincia, sono iniziati più volte. E più volte sono stati sospesi.
Le notizie del giorno sono comunque positive, perché emerge che a Palermo si sta lavorando per questa strada; che non è, evidentemente, uscita dall’agenda politica del governo Musumeci. Dallo staff dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone abbiamo appreso che da un lato si starebbe procedendo alla redazione della perizia di completamento dell’opera, che dovrebbe essere pronta entro sessanta giorni. E per altro verso, si starebbe lavorando alla risoluzione contrattuale con la ditta aggiudicataria. La perizia dovrebbe essere mandata in gara d’appalto non appena finanziata integralmente. Per via dell’aggiornamento dei prezzi, dovrebbe essere necessario aggiungere delle somme al finanziamento.
Si lavora, anche se i tempi potrebbero non essere brevissimi. Ma il condizionale, si sa, è d’obbligo. Anche perché occorre evidenziare che da una verifica fatta all’ex Provincia, da piazza Garibaldi arrivano smentite sul fatto che vi debba o possa essere alcuna rescissione del contratto.
Intanto il sindaco di Troina Fabio Venezia, da sempre in prima linea per il completamento del ponte assieme ai suoi colleghi sindaci di Gagliano e Agira, Salvatore Zappulla e Maria Greco, è durissimo: “Chiederò la convocazione di un ulteriore tavolo tecnico alla presenza dell’assessore regionale e della provincia di Enna, perché questi ritardi stanno diventando insostenibili, alla luce delle precarie condizioni dell’asse viario in questione – afferma il primo cittadino di Troina -. Occorre una soluzione rapida senza più tergiversare per l’avvio dei lavori. Non bisogna più perdere tempo, ma accelerare al massimo per completare il progetto e farlo finanziare, dato che i soldi non mancano per la viabilità secondaria”.
Il “ponte di Gagliano”, per citare la definizione originaria e forse la più comune, sarebbe un’opera imponente, una delle più importanti realizzazioni viarie della zona, attesa come una boccata d’ossigeno da quanti percorrono questa strada quotidianamente. E c’è sempre qualcuno, negli ambienti vicini ai palazzi delle istituzioni, che continua a esprimere dubbi sulla fattibilità dell’opera; anche se nel corso delle riunioni i tecnici sono sempre stati categorici: il ponte sarà completato così com’è.
E sarebbe davvero un lavoro importante. Per far comprendere l’importanza del ponte a chi non conosce i collegamenti interni della zona nord della provincia di Enna, basti pensare che consentirà di tracciare una linea retta tra due punti intermedi della strada tra Gagliano e Agira, accorciando il percorso e facendo evitare curve, frane e smottamenti che caratterizzano il collegamento tra i due centri. Inoltre la strada, come si diceva, conducendo a Gagliano Castelferrato e Troina dallo svincolo di Agira della Palermo-Catania, è un collegamento vitale tra la zona nord dell’Ennese e il centro della Sicilia.