di José Trovato

Enna. La massiccia caccia all’uomo si è conclusa pochi minuti prima delle 22, quando uomini della polizia penitenziaria lo hanno visto nascondersi con un sacco nero della spazzatura a due passi della Torre di Federico e lo hanno arrestato. Si è chiusa così, con una cattura-lampo, la breve fuga di un detenuto venticinquenne di nazionalità marocchina, in carcere per rapina. Il giovane ha approfittato di un momento in cui una settantina di reclusi della sezione “comuni” è stata trasferita in un cortiletto, per via di un incendio che un altro detenuto aveva appiccato all’interno di una cella. A causa del forte fumo, gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno dovuto trasferire tutti all’esterno. E in quel momento il giovane è scappato.
Si è arrampicato su un muro alto diversi ed è poi saltato giù, riuscendo a non farsi niente. Subito un agente si è accorto della fuga e ha dato l’allarme, ma il giovane è riuscito a fare perdere rapidamente le proprie tracce fuggendo a piedi, approfittando anche, come detto, del fatto che gli agenti dovevano pure controllare gli altri detenuti; dileguandosi nelle vie strette circostanti la casa circondariale. Erano più o meno le otto di sera quando è scattato il protocollo antievasione e sono state allertate tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio, coordinate dalla Questura. A dare notizia della cattura, fornendo pure qualche retroscena, è il Consigliere nazionale del sindacato di polizia penitenziaria Uspp Filippo Bellavia. “Esprimo grande compiacimento ai colleghi intervenuti – afferma Bellavia – anche se dobbiamo sottolineare che i sistemi di sicurezza vanno migliorati e non peggiorati, mentre i detenuti sono all’avanguardia, con tecniche più moderne; e noi siamo sempre un passo indietro rispetto a loro”.