di Cetty D’Angelo

Con i 649 morti del 12 dicembre l’Italia supera la Gran Bretagna per numero di decessi per Covid-19. Il nostro Paese diventa così primo in Europa per numero di morti da inizio pandemia, con 64.036 decessi totali. Se allarghiamo lo sguardo a livello mondiale l’Italia è preceduta in tale classifica solo da Paesi con numero di abitanti nettamente superiore, ovvero Stati Uniti, Brasile, India e Messico. Sul piano medico- epidemiologico è ritenuto più corretto prendere in considerazione un’altra classifica, che tiene conto del numero di morti per ogni milione di abitanti. E anche in questo caso l’Italia non sembra cavarsela molto bene, in quanto si qualifica seconda, superata solo dal Belgio. L’Italia è invece la terza a livello mondiale per quanto riguarda l’indice di letalità, il quale è dato dal numero di decessi ogni 100 casi positivi al Covid.
Questi dati poco confortanti sono stati spiegati dagli studiosi dell’università di Baltimora in diversi modi.  Almeno in riferimento all’indice di letalità una causa potrebbe essere ricercata nel numero di test eseguiti, che in Italia non è fra i più alti. Più test si fanno più il tasso dovrebbe abbassarsi, perché la maggior parte dei casi Covid non presenta sintomi gravi. Ma se consideriamo che Francia e Spagna presentano un numero molto simile al nostro di tamponi eseguiti, tale spiegazione da sola non appare risolutiva. Dal momento che la malattia colpisce prevalentemente i più anziani, l’anzianità della popolazione, che in Italia è particolarmente elevata, è un fattore che gioca certamente un ruolo chiave nel determinare un così alto numero di decessi, anche se altri Paesi europei con una popolazione paragonabile alla nostra per anzianità si ritrovano più bassi di noi in classifica. Una parte della responsabilità dovrebbe infine essere attribuita all’efficacia del sistema sanitario e alla rapidità delle cure. Per stessa ammissione degli scienziati, però, tali cause non sono sufficienti a chiarire il fenomeno in toto. A quelle citate vanno aggiunte sicuramente altre spiegazioni, che per il momento rimangono ignote.