“In un periodo di assenza totale di istituzioni e politica, mi sembra doveroso e indispensabile intervenire per tutto quello che sta avvenendo a danno e abbandono del nostro territorio e di noi cittadini”. Inizia così la nota stampa dell’ex Consigliere Provinciale Sebastiano Nicastro, che invita i sindaci dell’ennese a battersi per provare a risollevare il territorio provinciale, ormai abbandonato a sé stesso, provando a creare lavoro e non reddito di cittadinanza.
“E’ ormai da tanto tempo che assistiamo ad un disinteresse ad affrontare le problematiche importanti – dice Nicastro – dalla viabilità alla sanità, per non parlare del caro acqua”.
L’ex consigliere provinciale spulcia uno per uno i vari temi, scendendo così nei dettagli e partendo dal suo Comune di residenza.
“Ad Agira, come nella maggior parte dei comuni dell’Ennese, si assiste a delocalizzazioni e chiusure di Uffici e Servizi che penalizzano i cittadini, e in particolare le fasce più deboli: per esempio l’Unicredit Agenzia di Agira ormai da sette mesi  chiude il servizio di Cassa pur avendo in gestione la Tesoreria del Comune di Agira, pertanto i cittadini per qualsiasi operazione di Cassa si vedono costretti ad infernali peripezie per avere prima l’appuntamento nell’Agenzia Unicredit di Leonforte e poi spostarsi per raggiungerla.  In merito a ciò ho scritto a tutte le Istituzioni Comunali, invitandole ad approvare un Ordine del Giorno di protesta da inviare ai vertici Regionali e Nazionali di Unicredit al fine di rivedere tale assurda e dannosa decisione nei confronti della nostra comunità, vorrei ringraziare solo i sopravvissuti dipendenti di Unicredit di Agira che nonostante i disagi per le limitazioni subite, continuano a dare un limitato servizio”.
“Nel frattempo, il distretto Sanitario di Agira  rischia la chiusura per i tantissimi pensionamenti e la mancanza di personale, un servizio di eccellenza utile ed indispensabile per il Circondario e su questo gravissimo problema appare assordante il silenzio delle istituzioni”.
“L’Ospedale di Leonforte, da sempre unico punto di riferimento di un vasto territorio, è ridotto ormai ai minimi termini non riuscendo più a garantire e tutelare la salute e la vita dei tanti sfortunati cittadini del circondario, ormai la salute pubblica è stata ridotta a numeri dettati non so da quali parametri considerato che il nostro territorio è privo di adeguata viabilità lontano da ospedali attrezzati, pertanto bisogna garantire un pronto soccorso salvavita a Leonforte attrezzato di macchinari e personale H 24”.
“Andando al tema Viabilità, a parte l’intervento nella SS 121, grazie solo al passaggio del Giro D’Italia, le strade provinciali sono totalmente abbandonate: la Sp 22, che dovrebbe collegare la ss 121 a Gagliano,  si trova in alcuni tratti in totale pericolo in difformità al codice stradale e a qualsiasi norma di sicurezza, nonostante i tantissimi solleciti fatti dal sottoscritto e i tantissimi annunci di ripresa dei lavori per la riapertura, è ormai chiusa ai mezzi pesanti da almeno otto anni causando danni per il tessuto produttivo di un intero territorio. La Sp 21, che collega la zona nord della provincia con la A/19, è ormai ridotta a una mulattiera ed anche per questo teatro di tantissimi incidenti stradali dei quali alcuni purtroppo mortali; tantissime altre arterie di competenza della provincia sono ormai impraticabili, però per qualche brillante idea di qualche luminare della politica le Province dovevano essere soppresse e lasciate in balia di Commissari ormai stabilizzati da oltre sette anni e mezzo, forse anche illegittimamente, considerato che è stato bocciato il referendum di soppressione delle province dalla costituzione”.
“Capitolo “Caro acqua”: ormai la provincia di Enna, che è agli ultimi posti nella graduatoria nazionale per povertà pur possedendo il 35% delle risorse idriche della Regione, vede i propri cittadini pagare l’acqua più cara del resto d’Italia,  ormai supera i 4,50 euro al metro cubo: cosa hanno fatto tutti gli amministratori della nostra provincia con in testa il sindaco del capoluogo e il Commissario della Provincia, componenti del C.D.A. degli A.T.I. unico organo che ha il controllo affinchè non succedano questi abusi nei confronti dei cittadini??? Nulla o quasi se non qualche azione palliativa”.
A chiusura dell’elenco di quelli che definisce “guai”, Nicastro fa appello ai sindaci del territorio ennese, invitandoli a protestare e a battersi per una zona franca produttiva.
“Ormai la vera emergenza è lo spopolamento dei nostri bellissimi paesi, i giovani e anche i meno giovani emigrano perché non trovano lavoro e condizioni per potersi costruire una famiglia, gli agricoltori e gli allevatori sono al collasso perché hanno più perdite che guadagni non riuscendo ad avere un reddito, la zona industriale di Dittaino è ormai quasi in uno stato di abbandono, pertanto chiedo ai 20 sindaci di protestare in maniera forte coinvolgendo i cittadini rimasti per avere riconosciuta una zona franca produttiva con compensazioni uguali a quelli che altri Stati, sempre della comunità europea, danno a chi delocalizza la propria produzione attirando investimenti, rilanciando e creando vera occupazione dei nostri giovani, creando un patto sociale che sia il “Lavoro di Cittadinanza e non reddito di cittadinanza”.