di Josè Trovato

Leonforte. La Procura di Enna ha iscritto il nome del sindaco Carmelo Barbera sul registro degli indagati nell’inchiesta sulle assunzioni della Srr di Enna a Leonforte. La notizia era nell’aria da tempo, anche perché da tempo in città – e negli ambienti politici ennesi – si fa un gran parlare delle visite della Guardia di Finanza al Comune di Leonforte e della corposa acquisizione documentale nell’ambito di un’indagine della magistratura ennese.
Non è noto il reato per cui l’ufficio requirente diretto dal procuratore Massimo Palmeri indaga il primo cittadino di Leonforte, ma si sa solamente che si tratta di una fattispecie prevista dai cosiddetti “reati contro la pubblica amministrazione” e che la delega, conferita da uno dei sostituti alle Fiamme Gialle ennesi, potrebbe portare presto gli uomini del comando provinciale a depositare la loro informativa, contenente poi, più nello specifico, un’eventuale comunicazione di notizia di reato. Per il momento dal secondo piano del Palazzo di Giustizia non trapelano altre notizie, anche se da più parti si fa strada l’indiscrezione che il nome del sindaco potrebbe non essere l’unico a essere finito al centro della lente d’ingrandimento della Procura. Potrebbe esserci almeno un secondo indagato. Trapela che l’indagine sarebbe solo agli inizi, dunque è presto per avanzare qualunque genere d’ipotesi, anche in tal senso.
Dal canto suo il sindaco Barbera, di professione avvocato, si dice “sereno”. “Ho la consapevolezza di avere sempre e comunque operato nel rispetto della legge e nella più assoluta legalità e nutro piena fiducia nei confronti della magistratura – afferma il primo cittadino -. È giusto che si proceda con le indagini, che dimostreranno la mia estraneità a qualunque ipotesi delittuosa. Nella vicenda in questione, relativa a due assunzioni non nostre ma della Srr a Leonforte, sono particolarmente sereno perché, nel nostro ruolo, abbiamo operato dando seguito a una sentenza del Tribunale del Lavoro di Enna e ad atti amministrativi provenienti proprio dalla stessa Srr”.
A una specifica domanda se per la notizia dell’indagine possa sentirsi in qualche modo delegittimato nella sua azione, Barbera, che ha dato incarico per difenderlo al penalista leonfortese Ones Benintende, risponde in maniera netta: “Per nulla. Non smetteremo mai di portare avanti le nostre battaglie. La gente ha scelto il nostro progetto politico con la consapevolezza che in me avrebbe trovato una persona disposta a battersi senza arretrare di un millimetro per la difesa dei diritti dei leonfortesi. E così sarà sempre”.