Chi ha difficoltà cognitive o demenze, a causa della pandemia, sviluppa un incremento dei disturbi comportamentali. È ciò che emerge da uno studio condotto da un’equipe di Piazza Armerina, guidata dal dottore Claudio Millia, su 50 pazienti  trattati nel centro piazzese per i disturbi cognitivi e le demenze, da settembre al 31 dicembre 2020, nel pieno della pandemia.
Dallo studio, in sostanza, emerge che tutti e cinquanta hanno manifestato un progressivo e lento peggioramento, sia nella componente cognitiva sia in quella del tono dell’umore con netta deflessione in senso depressivo. Lo studio, va sottolineato, nasce dalla collaborazione tra l’Azienda sanitaria ennese e l’Aima provinciale, l’associazione per i malati di Alzheimer.
“In circa il 10 per cento dei pazienti reclutati e in fase di MCI, cioè una fase pre-clinica della malattia – spiega il dottore Millia – si è manifestato un aumento non solo dei disturbi di amnesia ma, in alcuni casi, anche disorientamento spaziale e temporale. In un 20 per cento di pazienti, già valutati precedentemente e classificati con una diagnosi di disturbo cognitivo di tipo lieve, si è registrato un significativo peggioramento dei disturbi del ciclo sonno-veglia e, in un caso, si sono manifestati episodi di alterazione comportamentale in senso di  iperattività psichica”.
Tutti però manifestano un incremento dei disturbi comportamentali, soprattutto agitazione, irritabilità, ansia, apatia e depressione e, in percentuale ridotta, nei pazienti con pregressa sintomatologia simil-psicotica, anche episodi dispercettivi, ovvero allucinazioni, e deliri paranoidei.
Altro aspetto che viene ritenuto significativo è l’aumento nel consumo di psicofarmaci e antidepressivi. I dati sono in linea con quanto già ampiamente riportato nella letteratura internazionale e confermano la necessità di un precoce approccio clinico terapeutico nei confronti di questi pazienti particolarmente fragili che, se sottoposti a situazione di maggior deprivazione sensoriale e relazionale, presentano una caduta progressiva delle loro capacità cognitive, con netto peggioramento del quadro clinico complessivo.
Per questo la task force del Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze dall’Asp di Enna a Piazza Armerina, con il dottore Millia, le dottoresse Laura Ferlito (geriatra), Carmela Murè (psichiatra), Manuela Croce (psicoterapeuta) e Desirèe Leonardo (neuropsicologa), assieme al personale specialistico volontario fornito da Aima Enna, hanno attivato un sistema di centrale di ascolto con numero telefonico 0935981610 o e-mail: aimaenna@virgilio.it.
Possono contattare il centro sia i pazienti già reclutati e inseriti in fase di osservazione e controllo, ma anche i familiari e care-giver di pazienti affetti da disturbi cognitivi, per ricevere spiegazioni, istruzioni e suggerimenti, in modo da affrontare le molteplici difficoltà che si creano quotidianamente nell’assistenza al paziente affetto da questi disturbi soprattutto in considerazione dell’attuale emergenza da pandemia e delle limitazioni e restrizioni poste in essere nel normale svolgimento delle attività quotidiane di vita.