di Cetty D’Angelo

Gli anni più belli è l’ultima fatica del regista Gabriele Muccino, nonché suo dodicesimo lungometraggio. Il film, uscito a febbraio 2020, è stato scritto con la collaborazione di Paolo Costella e prende il suo nome dalla canzone di Claudio Baglioni ispirata alla pellicola. La colonna sonora è di Nicola Piovani.
Il film narra la storia di quattro amici nel corso di quarant’ anni, dagli anni ’80 ai giorni nostri. Giulio (Pierfrancesco Favino), Paolo (Kim Rossi Stuart) e Riccardo (Claudio Santamaria) sono migliori amici fin dall’adolescenza. A loro si unirà Gemma (Micaela Ramazzotti), la ragazza di cui Paolo è perdutamente innamorato. Il film traccia il percorso di vita dei protagonisti, delineandone la spensieratezza e i sogni adolescenziali, narrando i loro progetti e gli errori, fino ad arrivare all’età adulta, con i suoi  bilanci impietosi, i rimpianti e il suo nostalgico sguardo al passato.
“Gli anni più belli” sono quelli della giovinezza, che i personaggi ricordano malinconicamente alla fine del film e verso cui lo stesso regista, come del resto accade in molti altre delle sue pellicole, sembra volgersi con sguardo trasognato.
Classicamente mucciniano è anche il tono del film, passionale ed impetuoso. La sceneggiatura è nel complesso buona, ma sono la regia e la fotografia i punti di forza del film, che ci sembra uno dei migliori del regista degli ultimi anni. L’emotività satura dei personaggi è ben resa sia dalle scelte di regia, caratterizzata da movimenti agitati e veloci, sia dalla scelta dei colori, tutte tinte calde e sature, che creano delle immagini emotivamente cariche. I colori caldi sono anche simbolo dell’energia e dell’entusiasmo giovanili. L’interpretazione degli attori è inappuntabile. Bravissima anche Alma Noce, che interpreta Gemma sedicenne e che emula incredibilmente bene lo stile di recitazione della Ramazzotti.