di Josè Trovato

Leonforte. Antonino Dottore, l’operaio dei cantieri di servizio arrestato dalla polizia la settimana scorsa – e immediatamente liberato con obbligo di firma – perché “ricercato internazionale”, ritenuto complice di una rapina in un bar nel ’95 a Remscheid, in Germania, non sarebbe mai stato neppure processato. Lo sostiene il suo legale, l’avvocato penalista Diego Librizzi, che lo ha assistito durante l’interrogatorio, svoltosi stamani dinanzi al Presidente della Corte d’appello di Caltanissetta Maria Carmela Giannazzo. Interrogatorio nel corso del quale, più precisamente, a sostenerlo è stato lo stesso Dottore: la difesa ha fornito vari elementi rimasti fuori dalla procedura di arresto e dal verbale di cui si è appreso qualche giorno fa, per un comunicato stampa diffuso dalla Questura. Comunicato che parlava di una condanna definitiva a 15 anni di reclusione. Ma per la difesa non ci sarebbe alcuna condanna, anche perché lui si professa totalmente innocente da ogni accusa.
L’uomo, in sostanza, ha detto di non avere nulla a che vedere con la rapina di cui è accusato. Il suo nome figura nel sistema integrato di Schengen dei ricercati internazionali e dalla Germania sarebbe arrivata una descrizione sommaria che parla di un “rischio di condanna” fino a 15 anni di reclusione. Peraltro Dottore ha sottolineato di non essere affatto andato via dalla Germania per evitare il processo, dato che di quelle accuse lui sostiene di non sapere assolutamente nulla; ma anzi di essere rimasto a vivere in Germania dal 1995 al 2001 e di aver poi risieduto da Leonforte dal 2001 al 2021, dove è sempre stato rintracciabile. Peraltro in Germania, qualora avessero voluto ricercarlo, non sarebbe stato neppure difficile, considerato che in quegli anni sarebbe stato intercettato per un controllo dalla polizia tedesca, che gli avrebbe pure ritirato la patente.
“Il mio cliente ha sostenuto di essere estraneo all’accusa, fa l’operaio ed è sempre stato reperibile – afferma l’avvocato Librizzi -. Per questo siamo stupiti di questo arresto e attendiamo di conoscere i termini di questa eventuale richiesta di estradizione. Peraltro sono fatti che risalgono al 1995, periodo in cui lui viveva e lavorava in Germania; ma di questa rapina non ne sa niente. E nessuno, mai prima d’oggi, gli aveva contestato mai nulla”.