di Josè Trovato

Leonforte. Pene definitive al processo Good Fellas, che ha visto alla sbarra componenti e “avvicinati” del nuovo clan leonfortese di Cosa Nostra. E gli agenti del Commissariato di Leonforte hanno eseguito ora due arresti, portando in carcere Giuseppe Arcaria detto “Pino mafia”, che dovrà scontare quel che resta di una condanna a 8 anni di reclusione; e Natale Cammarata di Agira (classe 1993), che ha preso 6 anni e 7 mesi. Notificata inoltre la condanna definitiva a Salvatore Oglialoro, condannato a 5 anni, che però resta ai domiciliari anche perché gli restano poco più di un anno e otto mesi.
Condanna definitiva infine per l’agirino Antonino Scaminaci, già detenuto, che ha preso 8 anni di reclusione; la cui pena fu ridotta dopo che il giovane in appello, assistito dall’avvocato Antonio Impellizzeri, ha ammesso le proprie responsabilità con una dichiarazione scritta; una scelta fortemente voluta dal suo difensore, nonostante critiche e pressioni provenienti da più parti.
Per i quattro si è espressa la prima sezione della Corte di Cassazione, che ha respinto i ricorsi delle difese, rendendo definitiva la sentenza d’appello. Si tratta del processo alla nuova mafia organizzata di Leonforte, disarticolata grazie a un’indagine condotta dagli uomini della sezione di Pg del Commissariato, diretto dal commissario capo Alessio Puglisi, e coordinata dal Pm Roberto Condorelli, oggi procuratore aggiunto di Caltanissetta. L’operazione Good Fellas, che prese il “nome” dal titolo originale del film di Martin Scorsese “Quei bravi ragazzi”, è del 13 giugno 2017.
La sentenza di primo grado era stata emessa dal Gup Valentina Balbo, con rito abbreviato. Importanti riduzioni erano giunte poi dalla Prima sezione penale della Corte d’appello di Caltanissetta, presieduta da Pasqua Seminara, consiglieri Giovanbattista Tona e Salvatore Faro Faussone.
I quattro – Oglialoro, Arcaria, Antonino Scaminaci e Natale Cammarata – sono stati condannati per associazione mafiosa. Cammarata e Scaminaci rispondevano pure di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti; mentre tutti e quattro, a vario titolo, sono stati accusati anche di concorso in estorsione.

Giuseppe Arcaria


Antonino Scaminaci


Natale Cammarata


Salvatore Oglialoro