di Josè Trovato

Leonforte. Il sindaco Carmelo Barbera e il presidente del Comitato Pro Ospedale di Leonforte, Salvatore Castrogiovanni, hanno presentato un esposto alla Procura, al Commissariato di Polizia e alla Stazione dei Carabinieri, sul “mancato ripristino delle condizioni di normalità” all’ospedale Ferro Branciforti Capra. Una situazione che, secondo il primo cittadino, potrebbe “assumere rilevanza penale”. Per questo si chiede di accertare se emergano reati e, “ove ciò venga accertato, il presente atto avrà valore di denunzia contro i responsabili e contro chiunque altro abbia partecipato alle attività delittuose, nei cui confronti chiede che si proceda come per legge, con riserva di costituzione di parte civile da parte del Comune di Leonforte e degli aventi diritto”, nell’eventuale procedimento.
Questo il senso dell’esposto, che ripercorre tutti i passaggi già noti relativi al progressivo depotenziamento dell’ospedale, che andrebbe avanti, secondo l’esposto, da “vent’anni a questa parte”; ma di recente, le scelte effettuate nei confronti del presidio, disapplicherebbero, per via di attuazioni “parziali e lacunose”, il decreto assessoriale 22 del 2019 dell’assessore Razza.
In sostanza, il decreto della Regione prevedeva per Leonforte il Pronto soccorso; Medicina generale, con venti posti letto; Medicina e Chirurgia generale, sei posti letto; Recupero e riabilitazione, diciotto posti letto; Lungodegenza, sedici posti letto; e ancora Radiologia, Laboratorio Analisi, Anestesia e Direzione sanitaria di presidio.
La mancata attuazione del decreto, secondo l’esposto, non consentirebbe al presidio di operare nel pieno delle sue potenzialità. “Fermo restando che le lacune hanno riguardato l’intera struttura ospedaliera – si legge, in sintesi, in un passaggio dell’esposto – per ciò che concerne la situazione attuale, le criticità di maggiore rilievo riguardano l’UOS di Radiologia, funzionale soprattutto per ciò che concerne la gestione dell’emergenza e dell’urgenza e, dunque, nell’espletamento delle attività di supporto del Pronto Soccorso: dovrebbe essere garantita la piena funzionalità h24, ma non è ad oggi pienamente funzionale”.
Il sindaco evidenzia che di giorno è presente il radiologo, mentre di notte non è previsto e, “sebbene i tecnici possono effettuare le relativa attività, non può esser effettuata la diagnosi, in assenza della necessaria figura medica, se non attraverso il ricorso alla teleradiologia”. Si ricorda che la teleradiologia non può comprendere la Tac di Leonforte, perché l’apparecchio è ormai obsoleto e non leggibile a distanza: le immagini “possono essere oggetto di diagnosi solo attraverso l’esame diretto da parte di un medico radiologo, il che è impossibile nelle ore notturne”.
Inoltre, si sarebbe dovuta attivare la direzione di presidio, ma da circa un anno non sarebbe prevista; a “tutt’oggi è inesistente l’UOSD di Anestesia”, “l’unica Unità Operativa Complessa prevista per l’ospedale di Leonforte, ovverosia la Riabilitazione Funzionale, è carente di medici”; l’unità semplice di Lungodegenza “ad oggi non è attivata”; “non risulta peraltro, cosa di rilevante gravità, l’istituzione delle prevista Unità Operativa Semplice di Chirurgia”.
Insomma, per il sindaco e il presidente del comitato pro ospedale, “chi avrebbe dovuto applicare il decreto assessoriale non lo ha fatto ed ha verosimilmente posto le basi per interrompere servizi volti a tutelare la vita degli abitanti non solo del Comune di Leonforte, ma di un distretto che ricomprende oltre 40 mila abitanti”; “in un territorio privo di infrastrutture e collegamenti”.