Dallo scorso 7 luglio la Squadra Mobile di Enna era sulle loro tracce. Adesso gli investigatori sono riusciti a raccogliere degli elementi che vengono ritenuti importanti, e per questo sono state arrestate, ai domiciliari, due persone, ritenute coinvolte nella tentata rapina del 7 luglio scorso a Enna bassa. Uno è il catanese Filippo Muzzio, 43 anni, arrestato a Catenanuova. Non è nota l’identità del secondo arrestato. In realtà gli inquirenti non hanno reso noto il numero esatto degli arresti, ma da indiscrezioni trapela che sarebbe uno il presunto complice posto ai domiciliari nel blitz degli agenti. L’indagine tuttavia è ancora aperta.
L’ordinanza, chiesta dall’ufficio requirente diretto dal pro curatore Massimo Palmeri, è stata emessa dal gip. Per gli investigatori, inoltre, ci sarebbe stata una “base” a Catenanuova.
A luglio un uomo entrò alla Banca Popolare di Ragusa di Enna Bassa indossando una comune mascherina. Certo di non poter essere riconosciuto, il malfattore, dopo pochi istanti dal suo ingresso, sfoderò un taglierino minacciando la cassiera per farsi consegnare il denaro. La cassiera rispose di non avere disponibilità di contanti in quanto le casse a tempo non consentivano di prelevare denaro. E per questo lui si introdusse negli uffici della banca minacciando i dipendenti e rovistando all’interno di armadi e cassetti in cerca di denaro o titoli.
Dopo qualche minuto, non riuscendo nel suo intento, si allontanò a piedi.
L’intervento tempestivo degli investigatori non riuscì a individuare immediatamente il malfattore; ma le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Orazio Longo, sono state estremamente efficaci. Così, grazie all’esame delle immagini a disposizione, la Sezione Reati Contro il Patrimonio della Squadra Mobile è riuscita a ricostruire la dinamica del colpo, individuando due auto utilizzate dagli autori della tentata rapina.
Grazie allo studio di tutte le immagini e un esame in ordine cronologico dei diversi impianti e quindi dei passaggi delle auto utilizzate, è stato possibile individuare i numeri delle targhe, in particolar modo di quello dove l’uomo salì, dopo aver tentato di asportare denaro dalla banca.
Le auto erano intestate ad altre persone.
Le ricerche in provincia di Catania sono state effettuate con l’aiuto della Squadra Mobile etnea. Muzzio è stato catturato a Catenanuova, dove dimora da tempo, comune che secondo gli inquirenti sarebbe servito alla banda come base operativa.