I legali della famiglia di Vanessa Scialfa, la ventenne uccisa il 24 aprile del 2012 dal fidanzato Francesco Lo Presti, depositeranno nei prossimi giorni alla Procura di Enna i risultati di una loro indagine per accertare la verità sulle fasi immediatamente successive all’omicidio della giovane. Lo rendono noto all’agenzia Ansa, nel giorno del nono anniversario del delitto, gli avvocati Patrizia Di Mattia, Eleanna Parasiliti Molica e Mauro Lombardo che hanno completato la prima fase dell’attività avviata all’indomani dei danneggiamenti alla tomba e alla lapide di Vanessa Scialfa, nell’ottobre e nel novembre dello scorso anno, e dalla quale, sostengono, “sarebbero emersi interessanti spunti per l’accertamento della verità sull’omicidio”.
   Per i genitori di Vanessa, il cui corpo fu fatto ritrovare dall’assassino il 26 aprile in un fossato ai piedi della miniera di Pasquasia, Lo Presti non sarebbe stato solo nella fase di occultamento del cadavere. Stasera, alle 19.30, su iniziativa della famiglia, nella chiesa di Santa Lucia a Enna Bassa sarà celebrata una messa in suffragio di Valentina alla quale parteciperanno anche le volontarie dello sportello antiviolenza Diana dell’associazione Cotulevi.