Nel dare comunicazione che il nuovo corso di laurea professionalizzante in Tecnologie per il monitoraggio e la sostenibilità ambientale dell’università Kore è stato approvato dal consiglio universitario nazionale e partirà il prossimo autunno, il rettore e il presidente dell’ateneo ennese, i professori Giovanni Puglisi e Cataldo Salerno, sottolineano contenuti e progettualità che sostengono l’avvio di questa nuova struttura formativa dell’Università Kore di Enna, con particolare riferimento alle recenti osservazioni critiche emerse nel dibattito politico-culturale, che si è sviluppato intorno all’accordo tra Kore ed ENI-Gela finalizzato a consentire i tirocini professionalizzanti ai futuri iscritti al corso di laurea.
La nota del presidente e del rettore della Kore arriva dopo che negli ultimi giorni oltre 170 iscritti a Legambiente, siciliani e non, hanno inviato loro una mail – avente lo stesso testo – per chiedere alla Kore, in estrema sintesi, di rompere i propri rapporti con l’ENI.
“Apprezziamo – dichiarano Puglisi e Salerno – l’impegno di chi lavora per il miglioramento delle condizioni ambientali e la tutela del pianeta e ci sentiamo idealmente accanto alle migliaia di volontari che con passione e sacrificio personale si dedicano a questi temi. Non è tuttavia nei compiti delle università, e neppure di Kore, giudicare le imprese piccole e grandi che operano sui territori. La nostra università si occupa, con impegno e serietà, di alta formazione, di ricerca scientifica, di trasferimento tecnologico e di sostegno allo sviluppo culturale, sociale, economico, puntando alla massima qualità del prodotto formativo e delle relazioni con il mondo del lavoro, nell’interesse dei propri studenti e laureati”.
“Kore ritiene suo dovere – peraltro normativamente richiesto dalle procedure istitutive del corso di laurea – prestare la massima attenzione sia ai contesti più prossimi, che a quelli più lontani. E su questa linea si colloca l’accordo sottoscritto con ENI per il sito di Gela, così come gli altri accordi stipulati con le imprese operanti nell’area di Siracusa. Siamo ben consapevoli dei danni ambientali e alla salute provocati da quasi tutti i grandi insediamenti industriali, ma proprio per questo abbiamo scelto di collaborare con ENI nei processi di riconversione green di un suo polo importante come quello di Gela, offrendo ai nostri studenti l’opportunità di affiancare alla formazione teorica anche il confronto operativo sul campo delle politiche di riqualificazione ambientale, caratteristica peculiare del nuovo corso di laurea istituito dalla Kore”.
“Allo stesso modo e per le stesse ragioni supportiamo da tempo, con le nostre infrastrutture di ricerca e il nostro know-how, le iniziative volte al recupero ambientale del territorio di Siracusa, dove insistono altri attori internazionali. Francamente non ci sembra una buona pratica quella di rifiutare pregiudizialmente una collaborazione su progetti di rielaborazione di politiche industriali che si annunciano in senso del tutto innovativo rispetto agli errori del passato. L’oggettività della visione scientifica deve essere l’unica stella polare che deve accompagnare il nuovo modello della formazione sul campo, che ispira in particolare questi nuovi percorsi di laurea, a cui non può fare assolutamente velo l’alibi dell’ostracismo ideologico”.”I nostri professori e i nostri ricercatori, anche se mediamente molto giovani, sono più che maturi per capire, nella lettera e nello spirito dell’articolo 33 della Costituzione, dove andare, fin dove spingersi e dove eventualmente fermarsi a tornare alla “purezza” della ricerca. Ringraziamo pertanto – concludono Salerno e Puglisi – per gli alert, sempre preziosi come quelli che numerosi abbiamo ricevuto in questi giorni, ma rivendichiamo l’autonomia dell’alta formazione universitaria e l’assoluta libertà della ricerca scientifica”.