“Facciamo questo appello ad eventuali altre vittime perché, dalle indagini, oltre la vittima originaria, ne sono emerse altre due”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Enna, Massimo Palmeri ieri a poche ore dall’arresto di Don Giuseppe Rugolo, il prete accusato di violenza sessuale da un giovane minore all’epoca dei fatti. “Questo ed altri elementi ci inducono a ritenere probabile che questi abusi siano stati perpetrati anche nei confronti di altri soggetti. Noi ci auguriamo che qualche altra presunta e noi riteniamo probabile ulteriore vittima delle attenzioni sessuali del sacerdote, si faccia avanti. – continua il procuratore Palmeri -. Le accuse di violenza sessuale riguardano non solo la vittima ma altre due persone, anche loro minori all’epoca delle violenze subite. C’è sottolineare Il ruolo di educatore e formatore spirituale religioso dell’autore di di questi fatti che ha svolto molto delicato nella società, educatori a cui i genitori si rivolgono e affidano speranzosi i loro figli, credendoli veicolatori di una formazione, di un’educazione e di principi. Questi comportamenti rappresentano una sorta di tradimento per i genitori che si sono fidati. In questa indagine sono comparse le difficoltà classiche che gli investigatori incontrano in una città come Enna, non abituata a fatti del genere. Qua poi abbiamo avuto la difficoltà di dovere indagare su fatti che non erano più attuali . Si è dovuto scavare nei ricordi delle vittime, sono state fatte attività di intercettazione e sequestri dei supporti informatici e telefonini che hanno dato confermato la denuncia”.
Intanto, secondo quanto è emerso dalle indagini, nei supporti informatici sequestrati all’inizio dell’anno al prete arrestato ai domiciliari a Ferrara , dove era stato trasferito alla fine del 2019, sarebbero emerse innumerevoli chat su messenger, migliaia di foto , scaricate da siti pornografici e alcune app per incontri con escort gay. In una conversazione tra Rugolo, che raccontava proprio di questa liaison con la vittima e un parroco della Diocesi di Piazza Armerina, quest’ultimo avrebbe detto che se la vittima fosse entrato in seminario sarebbe stato certamente oggetto di attenzioni sessuali da tutti. Anche altri ragazzi, minorenni all’epoca dei fatti, avrebbero confermato approcci sessuali.