Leonforte. Sei consiglieri comunali di opposizione chiedono le dimissioni del sindaco Carmelo Barbera e annunciano una mozione di sfiducia a seguito delle notizie relative alle indagini che sono state aperte in questi mesi a carico del sindaco, di un funzionario comunale e dell’ex vicesindaco Salvo Campione. La nota dei consiglieri comunali Angelo Leonforte, Davide Barbera, Rosalia Ferragosto, Assunta Muratore, Maria La Ferrara e Rosalba D’Accorso è indirizzata al primo cittadino, al presidente del consiglio comunale, al segretario comunale e per conoscenza al prefetto di Enna e all’Anac, l’autorità anticorruzione.
Ecco il contenuto del documento:
“Da diversi mesi ormai la stampa riporta notizie che vede l’Amministrazione Comunale di Leonforte, coinvolta in diverse indagini da parte della Magistratura.
Notizie mai smentite, anzi talvolta avvalorate dal primo cittadino che, sempre a mezzo stampa, adduceva taluni elementi di dubbia attinenza con i fatti, a sua difesa confermando indirettamente di essere iscritto nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Enna.
Considerato che:
1) Da oltre un anno, la presenza degli uomini della Guardia di Finanza è diventata frequente ed assidua all’interno del palazzo comunale, dedita a complicate e minuziose indagini svolte su delega della Procura della Repubblica di Enna. Sono state acquisite documentazioni e prove in merito a presunti atti e procedimenti illegali dell’Amministrazione Barbera per quanto riguarda 2 nuove assunzioni di personale amministrativo nel cantiere dei rifiuti. Vista l’assenza di smentite, sembra assodata l’inchiesta in capo al sindaco Barbera e ad un funzionario comunale, verso i quali si profilerebbe il capo d’imputazione ai sensi dell’art. 319 quater del codice penale, come riportato in varie testate giornalistiche anche nazionali;
2) Il minuzioso e preciso lavoro della GdF non si è affatto concluso, anzi da ciò che si legge dalla stampa, pare che la loro attenzione si sia spostata anche verso altro, come apprendiamo testualmente dal titolo di un articolo: “Leonforte. Indiscrezioni sulle dimissioni del dott. Campione, sarebbe indagato con altre due persone per concussione”. Sembra una strana coincidenza che il dott. Campione, proprio quasi in concomitanza di tale articolo, abbia dichiarato di voler rassegnare le dimissioni da tutte le sue cariche istituzionali. L’articolo, che anche in questo caso non è stato smentito e pertanto sembrerebbe confermare tali indiscrezioni, continua: “La vicenda avrebbe interessato anche il titolare dell’impresa affidataria ed un funzionario dello stesso Comune, sentiti dalla GdF”. Ad ulteriore conferma lo scorso lunedì 26 aprile alcuni funzionari e dipendenti dell’Ufficio Tecnico Comunale, sono stati convocati a deporre presso il Comando della Guardia di Finanza di Enna.
Il Sindaco Barbera nonostante le richieste fatte non ha mai voluto affrontare la questione pubblicamente in Consiglio Comunale, disertando le sedute e fuggendo, ancora una volta, dalle proprie responsabilità.
L’istituzione e la nomina dell’assessorato alla LEGALITA’ voluto dal sindaco Barbera all’atto del suo insediamento, oggi alla luce dei fatti sembra sia stata fatta solo per beffare i cittadini leonfortesi, dimostrandosi del tutto incoerente con le vicende giudiziarie che interessano la sua amministrazione.
La compagine politica governativa del comune di Leonforte sta risultando poco attenta alla rettitudine e totalmente inadeguata alla guida della comunità, incapace di garantire gli interessi collettivi, innescando la cultura del sospetto a scapito della verità.
È altrettanto onesto dire che la Giunta è formata anche da soggetti che meritano rispetto per la loro dignità personale, per cui ci auspichiamo che prendano presto le distanze da questa amministrazione onde evitare inopportune commistioni.
In attesa che gli organi preposti facciano luce sui fatti che stanno interessando l’amministrazione Comunale sopra elencati, CHIEDIAMO FERMAMENTE LE DIMISSIONI IMMEDIATE DEL SINDACO BARBERA, al fine di restituire dignità ai leonfortesi allontanando la vergogna che sta investendo la nostra comunità ed evitare che l’ente comunale sia travolto da provvedimenti dello Stato che comprometterebbero certamente il bene collettivo e l’immagine di tutti quei cittadini leonfortesi onesti.
Tale richiesta, è da considerarsi PRELUDIO DI UNA SUCCESSIVA MOZIONE DI SFIDUCIA verso il Sindaco e la sua amministrazione, poiché, oltre ai fatti succitati, va segnalato il mancato rispetto della programmazione elettorale e dei numerosi ed importanti, talvolta urgenti, mandati che il Consiglio Comunale ha affidato al Sindaco, sempre disattesi e mai presi in considerazione da quest’ultimo.
Certi del lavoro e della grande fiducia che riponiamo nella Magistratura, che valutati i fatti saprà rendere giustizia a tutti quei cittadini onesti che confidano nelle istituzioni dello Stato.
Vogliamo volgere la nostra attenzione anche all’operazione della DDA di Caltanissetta CAPUT SILENTE che, ha investito e leso l’immagine della comunità leonfortese nei giorni scorsi e per tutto questo, desideriamo esprimere un grande ringraziamento alla Guardia di Finanza, alla Polizia di Stato, a tutti gli organi di Polizia a qualsiasi livello, per l’impegno profuso quotidianamente per garantire la legalità ed il rispetto delle regole, perseguendo i trasgressori della legge”.
EnnaOra come sempre riporta il testo integrale delle note diffuse, distinguendo la notizia dal commento. A margine della nota, tuttavia, esclusivamente per dovere di cronaca, sottolineiamo – e non è certo un errore attribuibile ai consiglieri di opposizione, ma a chi, dei media, si è occupato della vicenda – che l’inchiesta che vede indagato l’ex vicesindaco Campione dalla Guardia di Finanza ci risulta iscritta per il reato di “corruzione” e non “concussione”; e non è esattamente la stessa cosa. Dell’inchiesta in questione, ad ogni modo, scriveremo nei prossimi giorni, non appena – noi così facciamo per rispetto dei nostri lettori, infischiandocene della corsa ad arrivare primi su un fatto del genere – sarà stato possibile chiudere il pezzo effettuando tutte le verifiche con fonti primarie.