di Cetty D’Angelo

Il messaggio di Papa Francesco in occasione della 55ma giornata mondiale delle comunicazioni sociali si impronta intorno al «Vieni e vedi» pronunciato da Gesù nei primi incontri con gli apostoli. Gesù, dopo il battesimo nel fiume Giordano, invita con queste parole gli apostoli a conoscerlo: “Venite e vedrete”. La stessa espressione è utilizzata più avanti, quando Filippo, per incitare Natanaele a conoscere il Messia, gli dice: “Vieni e vedi”. Questo invito rimanda all’importanza dell’incontro de visu per verificare certe situazioni.
Il “vieni e vedi” è la verifica più onesta di ogni realtà, perché per conoscerla bisogna incontrarla. Il Papa con questo messaggio invita ad applicare il “Vieni e vedi” anche nell’ambito della comunicazione e del giornalismo. L’osservazione diretta di fatti e persone appare un elemento di fondamentale importanza ai fini di una comunicazione puntuale, che filtri le notizie vere dalle notizie false. L’osservazione diretta rende, inoltre, la comunicazione più ricca: contenuti standardizzati e preconfezionati sono il risultato di un giornalismo che non scende in strada a verificare le notizie, non potendone cogliere le sfaccettature più originali e umane.
La preghiera composta dal Santo Padre, che si trova alla chiusura del messaggio, è un invito ad uscire dalla propria posizione o “zona di confort”, per incontrare realtà altre e valutarle senza pregiudizi e senza trarne conclusioni affrettate. Il Papa invita ad essere coraggiosi, per recarsi nei luoghi della terra dove nessuno oserebbe andare e a raccontare poi ciò che si è visto in maniera onesta, essendosi riservato il tempo per capire a fondo, senza farsi ingannare dall’apparenza.