Riceviamo e pubblichiamo la relazione presentata da sindaco Carmelo Barbera sull’ospedale di Leonforte, indirizzata a presidente Massimiliano Trecarichi. 
Preg.mo Presidente,
per il tramite della presente lo scrivente sindaco intende rendere edotti, anche se succintamente, i Consiglieri Comunali di tutti gli atti e delle attività poste in essere da questa Amministrazione Comunale a tutela e salvaguardia dell’Ospedale di Leonforte con la consapevolezza che tanto dal punto di vista politico quanto da quello amministrativo è stato fatto il necessario e anche più del necessario.
Del resto la problematica è antica di un paio di decenni, ma di certo la produzione di questa A.C. non ha precedenti.
Il che è documentabile e documentato.
Per meglio comprendere la finalità delle azioni poste in essere dall’Amministrazione Comunale appare necessario evidenziare innanzitutto quanto espressamente previsto attualmente ex lege per il nostro nosocomio e segnatamente dal D.A. dell’11/1/2019.
Il predetto Decreto dell’Assessorato Regionale alla Salute, avente ad oggetto “l’adeguamento della rete ospedaliera al D.M. 2 aprile 2015 n. 70”, ha previsto per l’Ospedale di Leonforte la seguente dotazione:
⦁ Una UOS di Pronto Soccorso;
⦁ Una UOSD di Medicina, con dotazione di n. 20 posti letto;
⦁ Una UOS di Chirurgia Generale con dotazione di n. 6 posti letto;
⦁ Una UOC di Recupero e Riabilitazione funzionale, con una dotazione di n. 18 posti letto;
⦁ Una UOS di Lungodegenza, con una dotazione di n. 16 posti letto;
⦁ Una UOS di Laboratorio di analisi;
⦁ Una UOSD di Anestesia;
⦁ Una UOS di Direzione Sanitaria di Presidio.
Invero il predetto D.A. è successivo a un precedente provvedimento dell’assessorato regionale alla salute che, con D.A. del 31.03.2017, sebbene assegnasse le medesime unità al nostro nosocomio, prevedeva una dotazione di posti letto del tutto inferiore.
Difatti, mentre il D.A. attualmente in vigore assegna complessivamente 60 p.l. al P.O. di Leonforte, il previgente decreto prevedeva una dotazione di 38 p.l.
Ad ogni modo il primo atto formale posto in essere da questa A.C. è rappresentato dall’ordinanza sindacale n. 58 del 3 ottobre 2018.
Lo scrivente, dunque, si determinava al fine di adottare la suddetta ordinanza solo all’esito di vani tentativi bonari volti ad ottenere l’applicazione del decreto assessoriale del 31.03.2017.
In particolare per il tramite della suddetta ordinanza e preso atto della situazione in cui versava il nostro nosocomio, ovverosia in ragione dell’assenza di personale e strumentazione, veniva ordinato alla dirigenza dell’ASP di Enna di “provvedere immediatamente ad eliminare le criticità evidenziate e dunque ripristinare le normali condizioni lavorative presso l’Ospedale FBC, al fine di evitare danni agli utenti e agli stessi operatori”.
Veniva, inoltre, ordinato di ripristinare la piena operatività di tutte le UOC e UOS e dei servizi, nel rispetto di quanto stabilito dal suddetto decreto assessoriale.
In esito alla pubblicazione e contestuale notifica della suddetta ordinanza, l’allora Commissario Straordinario dell’ASP di Enna, dott. Salina, in un apposito incontro rassicurava dapprima verbalmente e successivamente con documento questa Amministrazione circa l’adozione degli atti necessari al fine di superare le criticità relative al P.O. FBC di Leonforte.
Difatti, attraverso le attività all’uopo poste in essere dalla dirigenza dell’ASP, dotazione di personale e di strumentazione, gradualmente la situazione del nostro nosocomio iniziava a migliorare.
Di fronte al concretizzarsi degli impegni adottati dall’allora dirigente dell’ASP di Enna, venivano meno le ragioni per le quali era stata emanata l’ordinanza anzidetta e, pertanto, la stessa, in data 6 novembre 2018, veniva revocata.
Tuttavia la situazione di fatto era destinata a peggiorare, così come di fatto è peggiorata, con il cambio della dirigenza al vertice dell’ASP di Enna.
Invero nel frattempo come già sopra ricordato, era mutato il quadro normativo di riferimento con l’entrata in vigore del nuovo D.A. di riordino della sanità in Sicilia.
Con la nuova direzione sanitaria dell’ASP di Enna la situazione era destinata a peggiorare sebbene fin dall’insediamento del Direttore Generale dell’ASP questa Amministrazione ha cercato il dialogo al fine di rendere concreto quanto previsto dal nuovo D.A.
Dialogo che è andato avanti per i primi mesi del 2019 senza risultato.
A riprova di uno scarso impegno da parte della direzione sanitaria dell’ASP di Enna due mozioni del Consiglio Comunale, di marzo e maggio 2019, cui faceva seguito l’ordinanza dello scrivente n. 49 del 22 ottobre 2019, tutt’ora in vigore.
Per il tramite della suddetta ordinanza veniva innanzitutto rilevato che il P.O. FBC presentava carenze croniche dovute alla mancanza di personale nonché alla assenza di strumentazioni idonee ad effettuare prestazioni mediche non consentendo allo stesso presidio di operare nel pieno delle sue potenzialità con gravi ripercussioni per la tutela della salute dei cittadini.
Non solo, ma nella medesima ordinanza, in esito alle verifiche fatte dall’A.C., veniva evidenziato che le carenze anzidette riguardavano segnatamente l’U.O. di Medicina Generale, U.O. di Chirurgia, il laboratorio di analisi, il servizio di oncologia, l’U.O. di P.S. e la copertura del servizio di Radiologia h 24.
In un contesto nel quale, peraltro, la rete stradale era al collasso con gravi rischi per il trasporto in ambulanza verso altri ospedali.
Con l’ordinanza anzidetta, quindi, preso atteso altresì della scarsa attenzione dimostrata dalla Direzione Aziendale dell’ASP di Enna per ciò che concerne la risoluzione dei problemi strutturali che caratterizzano il P.O. di Leonforte, veniva ordinato alla predetta Direzione di provvedere immediatamente a eliminare le criticità all’uopo evidenziate e ripristinare le normali condizioni lavorative presso l’Ospedale FBC di Leonforte al fine di prevenire eventuali danni agli utenti, grave nocumento ai cittadini del territorio e per lo stesso personale operante all’interno della struttura ospedaliera.
A seguito della emanazione della suddetta ordinanza, alla manifestazione da parte dell’ASP di Enna della volontà di trovare una soluzione non ha fatto seguito un impegno concreto e nessun atto in tal senso veniva prodotto.
Si rendeva dunque, necessario, da parte di questa A.C., spostare il livello di attenzione in merito alla problematiche inerenti il P.O. FBC.
Con nota prot. n. 1204 del 17 gennaio 2020 lo scrivente inoltrava alla VI Commissione dell’ARS apposita istanza di audizione al fine di rendere edotta la stessa Commissione della lacune del nostro ospedale.
Con nota prot. n. 1829 del 28 gennaio 2020 lo scrivente inoltrava all’ASP di Enna istanza di accesso agli atti con la quale, tra l’altro, si chiedeva di essere notiziati sul numero di accessi al P.S. e dei ricoveri presso le unità afferenti il P.O. FBC con riguardo agli anni 2014, 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019.
In data 29.01.2020 lo scrivente si recava presso il P.O. FBC al fine di verificare ufficialmente lo stato di fatto dello stesso presidio.
Nel corso della predetta visita, alla presenza dei vertici dell’ASP di Enna, veniva rilevato il persistere delle lacune e criticità del presidio ospedaliero così come già evidenziate nella suddetta ordinanza del 22 ottobre 2019.
In esito, dunque, a quanto rilevato nel corso delle verifiche espletate da questa A.C., lo scrivente, in data 13 febbraio 2020, trasmetteva apposita relazione all’Assessore Regionale alla Salute.
Con la suddetta relazione veniva rappresentato all’assessore la mancata applicazione del D.A. da parte dell’ASP di Enna e in particolare venivano rappresentate le seguenti esigenze:
per ciò che concerne la dotazione di personale risultavano necessarie:
⦁ 2 unità mediche da assegnare all’UOS di Medicina;
⦁ 2 unità mediche da assegnare all’UOS di Pronto Soccorso;
⦁ 2 unità mediche da assegnare all’UOS di Radiologia.
Per ciò che concerne la dotazione strumentale venivano rappresentate le seguenti esigenze:
⦁ Nuova TAC (G.E. da 62 strati ovvero una G.E. da 32 strati);
⦁ Un’autoclave;
⦁ Un ecografo portatile fascia alta per la chirurgia e ambulatorio di chirurgia con sonda vascolare;
⦁ Holter E.C.G. e Holter P.A. per l’U.O.S. di Medicina e ambulatorio di cardiologia;
⦁ Un ecografo fascia alta per la U.O.S. di radiologia;
⦁ Mammografo digitale diretto per U.O.S. di radiologia;
⦁ Telecomandata digitale diretto per la U.O.S. di radiologia.
Veniva inoltre rappresentato all’Assessore alla Salute la necessità che venissero attivati il servizio e/o l’ambulatorio di Cardiologia e il servizio e/o ambulatorio di endoscopia digestiva.
Tuttavia, sebbene sia stata fatta, da parte dell’amministrazione comunale, un lavoro articolato di individuazione specifica delle necessità del nostro nosocomio e sebbene le stese siano state oggetto di accertamento insieme ai vertici dell’ASP, quest’ultimi non hanno successivamente dato riscontro a quanto sopra rilevato ovverosia alle esigenze del P.O. FBC.
In ragione, dunque, dell’inerzia dell’ASP di Enna rispetto alla necessità di intervenire e fare fronte alle problematiche del nostro ospedale, nonché in ragione della mancata osservanza dell’ordinanza sindacale n. 49 del 22 ottobre 2019, lo scrivente trasmetteva alla predetta ASP formale atto di diffida.
Invero con diffida del 3 marzo 2020, prot. n. 5065, l’A.C. intimava l’ASP di Enna a volere dare esecuzione alla ordinanza sindacale n. 49 del 22 ottobre 2019 nonché a colmare le criticità per come nella stessa rappresentate, con particolare riferimento al fabbisogno di personale e strumentazione medica.
Com’è noto a tutti, nei giorni successivi anche il territorio della nostra regione e del comune fu interessato dagli eventi legati alla pandemia e, di conseguenza, le attività dell’A.C. nelle prime settimane sono state indirizzate alla gestione dell’emergenza.
Invero, in data 23 aprile 2020, con nota prot. n. 7808, anche alla luce delle non poche criticità nella gestione, da parte dell’ASP, della pandemia, (fatti peraltro oggetto di apposito esposto), lo scrivente interessava di tutte le criticità relative al P.O. FBC, ivi comprese quelle emerse a seguito della pandemia, i deputati nazionali e regionali del nostro territorio.
La medesima attività, con la trasmissione di apposita relazione avveniva nuovamente nei confronti della VI Commissione ARS.
A tal proposito, in uno alla richiesta di convocazione urgente, veniva rappresentata alla Commissione Salute dell’ARS, con nota prot. n. 15.05.2020, lo stato di fatto del P.O. FBC di Leonforte.
In ogni relazione, comunicazione e audizione, l’A.C. ha voluto rappresentare il quadro completo di tutte le criticità e le necessità del FBC avendo cura, altresì, di rilevare le differenze tra la mancata applicazione da parte dell’ASP di Enna del D.A. dell’11 gennaio 2019, da un lato, e l’errata classificazione del P.O. FBC di Leonforte, dall’altro.
Difatti, per ciò che concerne la situazione del nostro presidio e le attività all’uopo poste in essere da questa A.C., va detto che le criticità non hanno riguardato e non riguardano soltanto la mancata applicazione del D.A. anzidetto, ma anche ulteriori valutazioni che vedono il P.O. di Leonforte erroneamente classificato quale ospedale di zona disagiata.
Sul punto appare necessario evidenziare quanto appresso.
Con riguardo alla complessiva situazione concernente il P.O. di Leonforte è del tutto evidente che lo stesso sia stato oggetto, per il tramite del predetto D.A., di una errata classificazione in relazione ai criteri all’uopo espressamente indicati dal D.M. n. 70/2015.
A tal proposito appare utile premettere che, con ricorso incoato innanzi al TAR, questo Comune impugnava il decreto assessoriale de quo nella parte in cui ha mantenuto per l’ospedale di Leonforte la qualifica di “ospedale di zona disagiata” anziché attribuire quella di “ospedale di base”.
Al di là, ad ogni modo, di considerazioni di carattere processuale e più propriamente riconducibili nell’alveo del diritto amministrativo, occorre svolgere alcune necessarie riflessioni su questo aspetto.
L’ospedale di Leonforte negli ultimi anni è stato progressivamente depotenziato con il trasferimento di interi reparti presso l’ospedale di Nicosia.
Anche con l’ultimo riordino della rete ospedaliera per il tramite del suddetto D.A., la tendenza non è mutata e l’Ospedale di Leonforte si trova privato di diverse strutture con la conseguente domanda da parte dell’utenza rivolta verso altre strutture.
Tuttavia tale situazione non è frutto di una logica razionale di riduzione delle spese, ma di una evidente distorsione dei criteri previsti dal D.M. n. 70/2015 al quale, ad ogni modo, il D.A. avrebbe dovuto essere adeguato.
In altri termini, il predetto decreto di riordino ha attribuito all’ospedale di Leonforte la qualificazione di ospedale di zona disagiata e all’ospedale di Nicosia quello di ospedale di base sulla scorta di una erronea e manifestamente illogica applicazione del D.M. n. 70/2015.
Invero, sulla base di quanto espressamente previsto dal predetto D.M., il presupposto per l’individuazione degli ospedali di zona disagiata, sulla scorta di un criterio geografico, è la distanza (90 minuti) dai centri hub o spoke di riferimento.
L’ospedale di Nicosia è alquanto più distante, rispetto a quello di Leonforte, dagli ospedali di Caltanissetta ed Enna.
Così come il bacino di utenza del Distretto di Agira, a cui appartiene l’ospedale di Leonforte, è di gran lunga superiore rispetto a quello del distretto di Nicosia.
Dal confronto dei dati oggettivi, appare di tutta evidenza che, in ossequio a quanto previsto dal D.M. n. 70 del 2015, il D.A. avrebbe dovuto prevedere, quale classificazione naturale per l’ospedale di Leonforte, quella di ospedale di base.
Per le caratteristiche oro-geografiche e per le difficoltà di collegamento con gli altri presidi, anche, peraltro, sulla scorta degli stessi criteri generali individuati dal D.A. anzidetto, l’ospedale di Nicosia deve ritenersi periferico e, quindi, da classificare come ospedale di zona disagiata.
Il che peraltro ha di fatto determinato un incremento delle dotazioni del P.O. di Nicosia a discapito dell’Ospedale di Leonforte.
Quanto fin qui rilevato è frutto di una scelta irrazionale, privando un’area di riferimento (quella dell’ospedale di Leonforte) più vasta in termini di utenza di risorse necessarie per far fronte a una richiesta di assistenza maggiore.
Ad ogni modo, in relazione a tale aspetto, è pendente un giudizio innanzi al TAR di cui ancora non si conoscono gli esiti.
Per ciò che concerne gli esiti della attività svolte dall’A.C. nel corso delle audizioni alla VI Commissione ARS va rilevato che i deputati, di qualunque colore politico, hanno manifestato interesse per le vicende relative al P.O. FBC invitando l’ASP di Enna a intervenire al fine di porre rimedio alle problematiche del nostro ospedale.
Anche l’assessorato regionale alla salute, presente nelle audizioni, ha espressamente indicato alla direzione dell’Asp di Enna di risolvere i problemi, di dotare l’FBC della strumentazione necessaria per come rappresentato dall’Amministrazione Comunale e di dotare il presidio del personale necessario ricorrendo, se del caso, anche agli ordini di servizio.
Il che accadeva anche negli incontri svolti alla presenza dell’Assessore Razza come richiesto anche da quest’ultimo.
Tuttavia, sebbene nel corso dei diversi incontri, i vertici dell’ASP di Enna siano stati destinatari di atti formali nel senso chiesto dall’A.C., ad oggi non è stato posto in essere alcun atto concreto per risolvere gli annosi problemi che affliggono il P.O. di Leonforte.
Ad oggi, dunque, permangono le gravi criticità in capo al P.O. FBC.
In particolare:
⦁ Le predette circostanze, dunque, non consentono al nostro Presidio Ospedaliero di potere operare nel pieno delle sue potenzialità e per come espressamente previsto dal decreto assessoriale anzidetto;
⦁ Fermo restando, dunque, che le lacune hanno riguardato l’intera struttura ospedaliera, per ciò che concerne la situazione attuale le criticità di maggiore rilievo riguardano l’UOS di Radiologia;
⦁ Quest’ultima, invero, è funzionale soprattutto per ciò che concerne la gestione dell’emergenza e dell’urgenza e, dunque, nell’espletamento delle attività di supporto del Pronto Soccorso;
⦁ In tal senso dovrebbe essere garantita la piena funzionalità h24;
⦁ Tuttavia, la radiologia del P.O. “Ferro Branciforti Capra” di Leonforte non è, a tutt’oggi, pienamente funzionale;
⦁ Invero la stessa opera con le seguenti modalità: nelle ore diurne è presente il medico radiologo, consentendo l’esecuzione dell’attività diagnostica (radiografia e TAC) nonché la conseguente attività di lettura e diagnosi; per ciò che concerne, invece, le ore notturne, non è prevista la figura del medico e sebbene i tecnici possono effettuare le relativa attività, non può esser effettuata la diagnosi, in assenza della necessaria figura medica, se non attraverso il ricorso alla teleradiologia;
⦁ Tuttavia quest’ultima se da un lato può essere utilizzata per le cc.dd. radiografie, non può trovare impiego per ciò che concerne gli esami effettuati per il tramite della TAC;
⦁ A tal uopo appare utile rilevare che l’ospedale di Leonforte è dotato di una TAC a 2 strati, ormai del tutto obsoleta e pertanto non utilizzabile ai fini della tele radiologia;
⦁ Le relative immagini possono essere oggetto di diagnosi solo attraverso l’esame diretto da parte di un medico radiologo, il che è impossibile nelle ore notturne;
⦁ Quanto sopra con gravi ripercussioni per quanti dovessero recarsi presso il Pronto Soccorso del P.O. di Leonforte nelle ore notturne e avessero necessità di essere esaminati per il tramite della TAC (sospetti ictus, ischemie, addome acuto, solo a titolo esemplificativo);
⦁ Sarebbe assolutamente necessaria che l’UOS di Radiologia di Leonforte venga dotata di una TAC almeno a 32 strati e non a 2;
⦁ Il che, peraltro, è stato oggetto di reiterate istanze da parte dello scrivente e di conseguenti “promesse” ad oggi non mantenute, da oltre due anni;
⦁ La suddetta dotazione è fondamentale e imprescindibile per assicurare in modo funzionale le attività del Pronto Soccorso e, dunque, l’emergenza e l’urgenza che, giova ribadirlo, oggi, soprattutto nelle ore notturne, verrebbero messe a rischio così come a rischio sarebbe esposta la vita stessa dei pazienti;
⦁ L’asserita carenza di medici avrebbe potuto essere colmata con la dotazione della nuova TAC;
⦁ Invero, allo stato attuale, non solo la radiologia presenta delle carenze che, ad ogni modo, sono da considerarsi croniche, ma ulteriori lacune possono essere riscontrate, così come sono state riscontrate;
⦁ Peraltro accade spesso che, nel corso del fine settimana, non è assegnato il medico radiologo anche per le ore diurne;
⦁ Il Decreto assessoriale anzidetto prevede espressamente per il P.O. di Leonforte, come sopra rappresentato, una UOS di Direzione di Presidio che, ad oggi e da un anno circa, non è stata più prevista;
⦁ A tutt’oggi è inesistente l’UOSD di Anestesia, seppure prevista da decreto e sebbene la stessa sia necessaria ai fini della operatività del Pronto soccorso, non è stata attivata;
⦁ Non solo, ma l’unica Unità Operativa Complessa prevista per l’ospedale di Leonforte, ovverosia la Riabilitazione Funzionale, è carente di medici;
⦁ Quanto sopra determina una parziale funzionalità della stessa, anche con riguardo al numero di posti letto occupati, inferiore rispetto alla dotazione prevista dal decreto assessoriale predetto;
⦁ Inoltre, con riguardo alla riabilitazione, va detto che l’ubicazione della stessa era destinata in un altro immobile di cui al predetto presidio, separato da quello centrale;
⦁ Tuttavia, in esito a un sopralluogo svoltosi nello scorso anno, in piena pandemia, lo steso immobile, dapprima destinato a essere convertito temporaneamente in reparto Covid, si rivelò carente da un punto di vista strutturale;
⦁ È stato, quindi, chiuso e ad oggi non sistemato, sebbene lo stesso presenti locali adibiti alla riabilitazione;
⦁ L’unità semplice di Lungodegenza, anch’essa prevista da decreto assessoriale per l’ospedale di Leonforte, ad oggi non è attivata;
⦁ Non risulta peraltro, cosa di rilevante gravità, l’istituzione delle prevista Unità Operativa Semplice di Chirurgia;
⦁ Invero, sul punto, da ultimo si è assistito alla totale assenza di chirurghi presso il predetto ospedale, con gravi ripercussioni sul Pronto Soccorso che necessita della figura di un chirurgo reperibile e solo da pochi giorni comandato presso il predetto presidio e in esito alle continue proteste da parte dello scrivente.
Di fronte alla totale inerzia e disinteresse da parte dell’ASP, lo scrivente si determinava a depositare apposito esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna trattandosi dell’ultimo gradino che, nella lotta a tutela dell’ospedale, poteva essere compiuto da un punto di vista amministrativo.
Va anche evidenziato che l’ASP di Enna non solo è rimasta del tutto inadempiente rispetto alle previsioni di cui al suddetto D.A., ma ha altresì disatteso gli impegni che gli stessi dirigenti si sono presi in ordine alla possibilità, addirittura, di dotare il P.O. di Leonforte di ulteriori servizi rispetto a quanto già previsto dallo stesso D.A.
Difatti veniva espressamente preso l’impegno in consiglio comunale da parte del Direttore Generale dell’ASP di Enna di dotare l’FBC della SUAP, dell’SPDC, dell’HOSPICE, del Centro territoriale per l’Autismo
Tutto disatteso.
Alla luce di quanto fin qui detto è evidente che la situazione storica ed attuale del nostro P.O. è da attribuire a scelte aziendali ben precise volute dalla Dirigenza dell’ASP di Enna.
L’obiettivo, non dichiarato ma ricavabile senza dubbio alcuno dai fatti è quello di depotenziare gradualmente il P.O. di Leonforte fino alla sua chiusura.
Il calo del numero di utenti e di accessi presso il P.O. non è la causa del depotenziamento ma al contrario è frutto delle suddette scelte che sono volte a screditare il nostro nosocomio inducendo volutamente l’utenza a rivolgersi ad altre strutture.
Continueremo a perseguire la strada intrapresa a partire dalla immediata proposizione in seno alla conferenza dei sindaci della sfiducia al Direttore Generale dell’ASP.
Leonforte lì 22 giugno 2021

Il Sindaco
(Avv. Salvatore Barbera)