di Cetty D’Angelo

Migliaia di persone ieri si sono riversate nelle piazze di tutta Italia contro l’obbligo del green pass per i luoghi al chiuso, che verrà introdotto a partire dal prossimo 5 agosto. Proteste a Roma, dove non sono mancati disordini, Milano, Torino, Aosta, Bologna, Messina e altre località, a seguito di mobilitazioni lanciate sui social o attraverso Telegram.
Le proteste si sono sviluppate sulla scia delle manifestazione anti green pass internazionali, già osservate nei giorni precedenti in vari Paesi, come Francia e Australia. In più di un’occasione i manifestanti hanno paragonato la presunta discriminazione nei confronti dei non vaccinati, sprovvisti di certificato verde e dunque esclusi da determinate attività, alla discriminazione razziale nazista contro la comunità ebraica. A Napoli, Genova e Roma in molti hanno sfilato esibendo la famosa stella di David e alcuni cartelloni accostavano green pass svastiche. A Roma al grido di “dittatura” e “Norimberga” ha sfilato anche l’estrema destra di CasaPound e Forza Nuova.
Sami Modiano, sopravvissuto alla Shoa, è intervenuto dicendo: “E’ un paragone inaccettabile, la stella gialla è stato dolore, ha significato abbandonare la propria casa, è stata sofferenza. Nulla di ciò che ho visto è uguale a tutto questo, nulla”. Il parallelismo fra no vax ed ebrei, secondo alcuni osservatori, avrebbe tratto in qualche modo una sorta di ispirazione da un articolo dell’accademico Giorgio Agamben, in cui si sostiene che “la tessera verde costituisce coloro che ne sono privi in portatori di una stella gialla virtuale”.