di Mario Antonio Pagaria
Non sappiamo ancora se la pandemia sia stata definitivamente sconfitta. Un dato è certo, le vaccinazioni la stanno contenendo. Se sarà debellata lo capiremo prossimamente. I dati attuali, la danno, purtroppo , in crescita ma è anche vero che stia diminuendo la mortalità. E questo e giá un risultato. Permane l’incubo delle varianti con le incognite che queste comportano. Ma nel merito ci fermiamo qui e non scriviamo altro per non essere definiti tuttologi.
La pandemia Covid 19 ha condotto, senz’altro, a una immane riflessione deontologica per noi giornalisti. Bisognava capire e saper valutare cosa si poteva o meno , dire o scrivere. Noi ci siamo mantenuti al di sopra delle polemiche tra i cosiddetti negazionisti e i sostenitori tout court dell’allarme pandemia e ribadiamo con sereno fatalismo, non fanatico, che bisogna, innanzitutto, in prima istanza , fidarsi degli studiosi accreditati e credibili e , in seconda, fidarsi di chi governa , si chiami esso, Conte o Draghi; i social , in questo caso , sono stati a volte, utili, a volte pericolosi, poiché hanno dato spazio al fanatismo di alcuni, comunque esigua minoranza, anche se “rumorosa” , di tutta la spazzatura e il fanatismo che c’è nel web.
Ma ad essi si è contrapposta tanta gente ponderata ed equilibrata che ha saputo valutare e capire cosa bisognasse dire e cosa non dire. Comunque siamo convinti che il Covid ci stia lasciando o ci ha lasciato una serie di “segni”. Crediamo fortemente che molti di noi siano stati, da esso, umanizzati, siamo divenuti , forse perché questo sentimento lo possedevamo in latenza, più solidali, più esseri umani , al di là dei tanti, troppi, fanatici che, forse, non posseggono il senso della misura. Il Covid, siamo convinti, ha trasformato molti esseri umani , in ispecie tutti coloro i quali hanno avuto familiari o amici, o semplici conoscenti , toccati dal virus. E, se ce lo lasceremo dietro, senza che esso abbia non lasciato solchi profondi nel cuore di ciascuno, quali riflessioni ci avrà indotto a fare?
Ognuno di noi, considerando che ogni uomo è differente dall’altro, avrebbe o avrà (speriamo) una testimonianza da dare, per originalità e per essenza. Abbiamo anche letto di gente che da negazionista si è ricreduta, ritornando sui propri passi, dopo aver vissuto la triste esperienza Corona virus . Ciò possa servire da lezione a ciascuno e portarci a capire che nella vita, non vale la pena di essere integralisti ma sia necessario essere aperti ed elastici mentalmente, essere comprensivi e tolleranti , pur nella seria osservanza di quelle regole cui magari non crediamo e non condividiamo, ma per dovere civile dobbiamo osservare e rispettare rigorosamente.
Una gran figuraccia, infine, siamo convinti, abbiano fatto tutti coloro i quali hanno strumentalizzato per meri e meschini fini politici, questo immane dramma della pandemia. Ci serva, ciò a saper discernere nelle scelte politiche che ciascuno opererà nei tempi a venire.