di Josè Trovato

È la prima volta che si cimenta con la forma letteraria del romanzo, ma “Accadde a novembre” di Giuseppe Sammartino (Euno book, 239 pagine, 14 euro) scorre al lettore come se fosse l’opera numero trecento di un romanziere di successo. Un racconto ambientato in Sicilia nell’immediato dopoguerra, che può benissimo essere letto, apprezzato e tradotto in tutto il mondo, per quello stile narrativo che lo rende universale. A presentarlo è stata proprio l’autore a Leonforte, l’altra sera nel giardino della Villa Bonsignore, con l’editore Emilio Barbera nei panni inediti, per sua stessa ammissione, dell’intervistatore; con due lettrici d’eccezione come la figlia Lorena Sammartino e la poetessa, scrittrice e attrice Irene Varveri.
Una cornice ricca di fascino in cui Sammartino, alla presenza di un pubblico folto e qualificato, nonostante le limitazioni dovute al rispetto delle norme per il contenimento della pandemia, ha raccontato sé stesso e per certi versi “spoilerato”, come ha scherzato Barbera, alcuni passaggi del libro. Altri passi ancora, particolarmente intriganti, sono stati abilmente letti dalle giovani Varveri e Sammartino. Una narrazione travolgente, “Accadde a Novembre”, della storia d’amore tra il conte Luigi Mantegna e la giovane, di umili origini, Francesca Prezzavento, ambientata in un paese che trae ispirazione, ha riferito l’autore, dalla città di Troina. Una storia d’amore vissuta in un contesto romantico, ove l’autore è perfettamente a suo agio e riesce a tratteggiare, con la sua attenzione graffiante, il ritratto di un piccolo mondo antico in cui i protagonisti si dibattono, assecondando i propri vizi o provando a far valere rare virtù. Gioie e dolori dei protagonisti coinvolgono il lettore, che viene interamente proiettato in un mondo che sente muoversi attorno a sé. Protagonisti sopravvissuti agli orrori della guerra, in una realtà segnata dalle lotte contadine e dal banditismo. Due universi lontani, quelli in cui vivono Luigi e Francesca, ma comunicanti attraverso un sentimento puro e totale. Amore, storia e difficoltà si intrecciano alle vicende esterne della Sicilia del dopoguerra e sublimano in una narrazione memoriale unica nella sensibilità con cui sono colti caratteri e psicologie complesse. Sino a un finale che non è corretto anticipare.
Professore e dirigente scolastico in pensione, Sammartino ha 73 anni ed è sempre stato impegnato nella politica leonfortese. A Leonforte è stato sindaco due volte e più volte consigliere comunale. Ha avviato un’intensa attività pubblicistica, collaborando con il quotidiano La Sicilia e con testate web come EnnaOra e La Gazzetta Ennese; e pubblicando “I vuoti dell’anima” nel 2007 e “Vivevamo d’ideali” nel 2012, vincendo, con la prima pubblicazione, la Menzione d’onore della giuria del “XVI Premio Letterario Internazionale Trofeo Penna d’Autore di Torino”.
Il libro è già in distribuzione.

La copertina del Romanzo “Accadde a Novembre” di Giuseppe Sammartino