di Josè Trovato

Il sorriso è quello di sempre, ma anche quello delle grandi occasioni, perché la laurea triennale rappresenta il primo passaggio della sua formazione accademica, che proseguirà sempre a Roma, nella prestigiosa università del Saint Louis College of Music. La leonfortese Alessandra Formica, ventottenne già conosciuta nel mondo della musica, ha conseguito il diploma di laurea, accademico, in “Popolar Music”, indirizzo “Song-writing”, e lo ha fatto con una tesi dal titolo “Pop o Popolare? Viaggio nella musica e nelle tradizioni popolari italiane”, relatore il professore Marco Manusso. Un documento, quello che Alessandra ha depositato presso l’ateneo romano, in cui passa in rassegna un pezzo di storia della musica, introdotto da un vasto capitolo sulla musica siciliana, dalle origini ai giorni nostri, passando per la tarantella e i cantastorie.

E anche la sua discussione, l’altro pomeriggio, è stata uno spettacolo. “Ho iniziato cantando un mash-up di “Cu ti lu dissi” di Rosa Balistreri e “Cumu voli Diu”, scritta da me in siciliano – racconta la giovane –. La mia canzone parla sostanzialmente dell’atteggiamento di rassegnazione al fatto che le cose non vanno, che si riscontra spesso in tanti siciliani, ma nel ritornello lancia un messaggio di speranza. Poi è andato tutto bene e sono molto contenta”.
Gli altri argomenti trattati nella tesi sono la canzone romana, dalle origini allo stornello, passando per la serenata, la canzone napoletana, tra storia e mito, gli strumenti musicali tipici e l’importanza assoluta di cantanti come Enrico Caruso e Roberto Murolo. Un capitolo poi contiene un’interessante intervista a Renzo Arbore. Fino a conclusioni che dovrebbero essere ascoltate e applicate da chi regge le fila, nelle case discografiche e nel mondo della tv, ma soprattutto nelle accademie musicali. “Penso sinceramente – si legge nelle conclusioni della tesi – che l’avvicinamento alle tradizioni popolari, siano esse legate alla musica, al cibo o ai costumi, possa rendere di nuovo genuino l’animo umano, in un’epoca in cui è facile gridare al diverso e pensare solo al proprio orticello, riscoprendo un modo di sentire autentico e un’empatia che abbiamo forse dimenticato”.
L’avventura accademica, come detto, per Alessandra non finisce qui. “Lunedì inizio il biennio specialistico sempre al Saint Louis, ma frequenterò “Chitarra pop” – prosegue – anche se ancora non ho deciso esattamente cosa fare. Di certo, dopo la specialistica, prendendo i 24 cfu, si può accedere ai concorsi pubblici, come una Laurea del Conservatorio”. “Sul piano artistico, a breve dovrei pubblicare l’album registrato quest’anno per l’etichetta del Saint Louis, Camilla Records. La pubblicazione avverrà nei prossimi mesi . A giugno è uscito il singolo “Maschere”, che anticipa l’EP. Seguiranno anche le pubblicazioni di due videoclip. Le persone da ringraziare sarebbero tantissime, tra queste certamente il direttore Stefano Mastruzzi, che ha scommesso sul mio progetto artistico. Vorrei che questo EP fosse una sorta di biglietto da visita che mette in luce la mia versatilità nei generi, affinché non si pensi che io sia soltanto la “ragazza con la chitarra”. Intanto ho in programma diverse serate con il mio progetto e anche tanti impegni con il coro polifonico “Flowing Chorus”.