di Giuseppe Sammartino

Con il libro La tigre di Noto, un romanzo di ambientazione storica, Simona Lo Iacono, giudice in servizio presso il Tribunale di Catania, fa rivivere Anna Maria Ciccone nativa di Noto, una donna e una scienziata vissuta tra il 1891 e 1965 in un tempo di ostinati pregiudizi e barbarie totalitarie, che per una vita intera seguì le traiettorie e le intermittenze della luce (la spettrometria era l’oggetto dei suoi studi) che le diedero una vasta risonanza persino nel campo della nascente meccanica quantistica molecolare facendola imporre in un mondo maschile.
   Anna Maria Ciccone è un’insegnante di fisica e chimica con metodi innovativi per la quale insegnare “era come mettersi in ascolto insieme ad altri … camminare appaiati”; una scienziata vocata all’amore della conoscenza e della ricerca, per la quale i libri sono tutto, sono la vita, che intima di fermarsi ai soldati tedeschi, venuti nel suo laboratorio a prelevarli, una tigre disposta a morire per salvarli: ”L’alternativa è uccidermi sul posto o rinunciare a prelevare i libri. E’ una celta onesta, dissi. Decidete”.
   Una donna, Anna Maria Ciccone, morta il 29 marzo 1965, completamente dimenticata, cui Simona Lo Iacono, “una scrittrice di incantesimi e malie”, secondo il giornale Avvenire, con questo avvincente romanzo, che mescola accadimenti veri e inventati, da voce, giustizia, memoria del suo oblio.
   Presentato nella scenografica cornice del giardino delle Ninfe di Leonforte a conclusione della rassegna delle “Letture all’imbrunire 2021” voluta dall’assessore alla cultura Giovanni Lo Gioco e quale ultimo appuntamento con le autrici siciliane scelte con competenza e cura dall’editore Emilio Barbera, ha dialogato coll’autrice la prof.ssa Paola Rubino, dirigente scolastica in pensione, per la quale Simona Lo Iacono, con una “qualità di scrittura in assonanza tra le parole e il carattere dei personaggi, rivela la sua  pienezza artistica”.
   Per Paola Rubino, Simona Lo Iacono è “una narratrice illuminata nell’indicare la luce del bene”, che con questo romanzo ci “fornisce la dimensione più bella della sua personalità di donna e scrittrice”.
   La lettura in differita di alcuni brani ha goduto della voce vibrante della docente di lettere ed eccellente attrice Elisa Di Dio.