La Masseria Bannata alle porte di Piazza Armerina, ma ancora in territorio ennese, non è solo un agriturismo dai raffinati ambienti d’epoca, ma anche un crocevia culturale e artistico d’avanguardia, un inaspettato lembo europeo nel cuore di Sicilia. Maitre a penser, la padrona di casa Nietta Bruno che ha organizzato eventi delle arti in varie direzioni, dal teatro al cinema, dalla scultura ai libri. Sabato, Bannata è stato il luogo di una serata dal sapore anni Quaranta con la presentazione del libro del giornalista Antonio Ortoleva “Non posso salvarmi da solo”, (Navarra Editore, 12 euro) e a seguire una cena-degustazione con le “pietanze povere” al tempo della guerra. Una quarantina di ospiti incuriositi hanno potuto riassaporare le ricette e i profumi della nostalgia, legati al ricordo di quando cucinavano le nonne.
Naturalmente si è trattata di una rivisitazione contemporanea delle ricette in epoca di fame e tessere annonarie, quando, a causa del conflitto, anche la carruba per cavalli, ricca di proteine, poteva rappresentare un pranzo.
Il menù della serata prevedeva una zuppa di grano e lenticchie nere, aromatizzata da finocchietto e altre verdure selvatiche. A seguire, vellutata di zucca invernale con aromi vari, ditali con patate, cipolla, pomodoro e verdure, quindi bietole con aglio e aromi, olive nere calde con origano, alloro, scorzetta di limone, formaggi pecorini con pepe nero, noci peperoncino, polpettone verde con bucce di patate e gambi di verdure, infine “frascatula” ( polenta) di ceci al forno e fichidindia. Insomma, in tavola solo ciò che madre terra poteva offrire.
Una cena in simbiosi con il libro di Ortoleva, un reportage storico sul crinale degli anni Quaranta e sulle orme di un ragazzo siciliano delle Madonie, partigiano garibaldino per caso ed eroe civile per scelta, un libro che si inoltra lungo vicende e personaggi di quegli anni in Sicilia e in Piemonte, con la prefazione dello storico Enrico Pagano. Accanto all’autore, in una sala piena, Nietta Bruno e Concetto Prestifilippo.

La locandina originale dell’evento. 

L’autore con Giacomo di Salussola, 9 anni, alunno presente a una presentazione del libro, in una sorta di passaggio di testimone