di Josè Trovato

Leonforte. Interventi scientifici, storie di cronaca, musica, passione civile e video, realizzati anche da registi locali, come Nino Sanfilippo. Si è chiusa così la settimana della sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Una settimana che a Leonforte è diventata ormai un cult, grazie all’attività della Fidapa, l’organizzazione che è presieduta da qualche settimana da Maria Antonietta Buttafuoco, che ha predisposto gli eventi in collaborazione con la rappresentante Young Maria Elena Debole. Il 25 novembre, così, è stato un giorno di coinvolgimento universale, in città, che ha riguardato tutti. Eventi importantissimi proprio perchè rivolti ai più giovani e percepiti dagli stessi insegnanti, dagli stessi ragazzi, come importanti, tali da raccogliere apprezzamenti pressochè unanimi (salvo qualche commento sconclusionato all’insegna del “si poteva fare altro”), perchè educare significa prevenire.
Un corteo con duecento persone lungo il corso Umberto e un seminario scientifico con relatori di altissimo livello, nell’auditorium del liceo Medi. Così la Fidapa di Leonforte, coinvolgendo scuole, autorità e associazioni presenti sul territorio, ha onorato il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Giovedì scorso s’è iniziato di mattina nell’auditorium dell’Iis Enrico Medi, di fronte ai ragazzi della scuola, con una tavola rotonda a cui hanno partecipato un ufficiale dell’Arma, la maggiore dei carabinieri Serena Galvagno; una giornalista, la professionista ennese Pierelisa Rizzo; una psicologa, Nunzia Villella; un avvocato, il penalista leonfortese Ones Benintende. A introdurre la preside Lucia Squatrito e la presidente Buttafuoco. Moderatrice la professoressa Maria Elena Debole. Il tutto intervallato dalle esibizioni.

S’è iniziato di mattina, come detto, con gli interventi dei relatori e le stupende, quanto suggestive, esibizioni dei ragazzi e delle ragazze della scuola, tra musica e danze. Con gli intermezzi musicali delle studentesse Emma Barbera, Flavia Scordo, Aurora Laneri, Laura Ciurca e dello studente Pietro Cimino, curati dalla professoressa Marilena Pisani. Il convegno si è intitolato “La violenza non è forza ma debolezza: pensaci!”. “Informiamo, sensibilizziamo e soprattutto puntiamo sulla cultura del Rispetto – ha commentato Maria Antonietta Buttafuoco sui social -. Il rispetto delle proprie scelte, il rispetto della libertà, il rispetto della libertà di scelta. Non solo oggi ma costantemente”. Presenti anche le autorità, il sindaco Carmelo Barbera, il comandante della stazione dei carabinieri di Leonforte Domenico Polifrone, il commissario di polizia Francesco Coppola, le associazioni e le istituzioni presenti sul territorio.

Duecento persone, tra cui i ragazzini della scuola primaria e della scuola dell’infanzia, nel pomeriggio hanno partecipato al corteo, che è partito dal piazzale dedicato a Emanuela Loi, che nel lontano 2001 è stato voluto proprio dalla Fidapa quando era presidente Maria Sottile, in collaborazione con l’amministrazione allora in carica, in particolare con il sindaco dell’epoca Giuseppe Sammartino e il vicesindaco Ferdinando De Francesco, per ricordare la poliziotta che perse la vita nella strage di via D’Amelio, in cui fu ucciso, assieme alla scorta, il magistrato Paolo Borsellino. Il corteo si è snodato poi lungo il corso Umberto e si è chiuso in piazza Margherita, dove sono stati mostrati i video ed è andato in scena un flashmob organizzato brillantemente dalla professoressa Fina Sciuto. Anche in questo caso erano presenti tutte le associazioni, compresa l’associazione Donne Insieme, poi Lions club, Pro Loco, Gruppo Folk, associazione Madre Teresa di Calcutta e Fondazione Doletti, oltre al Comune con il sindaco Barbera e il presidente del consiglio comunale Massimiliano Trecarichi, oltre alle forze dell’ordine.