di Cetty D’Angelo

Secondo diverse ricerche l’emergenza Covid- 19 ha prodotto un aumento del 30/40 % dei disturbi alimentari nei giovanissimi, con un preoccupante abbassamento della soglia di esordio ai 10/11 anni di età. Secondo gli esperti tali effetti sono stati causati dall’isolamento sociale dei giovani e dalla solitudine, dallo stato di incertezza e dalle restrizioni. Altri fattori sono stati individuati nell’aumento dell’esposizione ai cattivi modelli legati alla fisicità della rete. Durante i vari lockdown, l’inaccessibilità alle cure per chi già era affetto da un disturbo alimentare ha prodotto un peggioramento della patologia. Possiamo dunque dire che il lockdown ha predisposto l’esordio di molti nuovi casi e portato a un peggioramento di coloro che già soffrivano di tali disturbi precedentemente. Lo psichiatra Leonardo Mendolicchio, intervistato su La 7, ha parlato dell’esplosione di una vera e propria crisi: “Noi viviamo in un momento in cui il lockdown e la pandemia hanno sdoganato una serie di sofferenze in alcune fasce di fragilità della popolazione, in particolar modo negli adolescenti e pre-adolescenti, e una delle modalità attraverso cui questa sofferenza e fragilità di esprimono sono propri i disturbi alimentari. Le cifre parlano di un +40% dei disturbi alimentari. Se mettiamo insieme l’isolamento sociale, stare a casa con regole incerte e con la paura e l’angoscia, questo carico di emozioni ha trovato nel cibo la valvola di sfogo più frequente”.