di Paola Saija
Lavori nuovamente fermi al palo per la ricostruzione della strada che in passato fu la più importante via di arroccamento al capoluogo più alto d’Italia, chiusa da oltre dieci anni dopo il crollo di un viadotto. Una scuola superiore chiusa da oltre cinque anni, dei cui locali il Comune ha di recente deliberato la ripresa in possesso, dopo averli dati in uso per decenni alla Provincia. Sono i tasselli di uno scontro istituzionale senza precedenti in atto tra il Comune di Enna e il Libero consorzio di comuni, l’ex Provincia, al cui vertice vi è il commissario straordinario Girolamo Di Fazio, nominato dal presidente della Regione Musumeci.
Il sindaco Maurizio Dipietro, sulla questione dell’ex istituto magistrale Dante Alighieri, i cui locali sono in preda all’abbandono e ai vandali, come documentato anche di recente da un servizio di Stefania Petyx per Striscia la Notizia, non le manda a dire e afferma: “Abbiamo preso atto della cessazione della destinazione d’uso scolastica che era il presupposto sulla base del quale la Provincia ha mantenuto l’uso per tanti anni di quell’immobile. È venuto meno già a dicembre del 2016, per cui abbiamo completato l’iter e il Comune rientra in possesso dell’immobile. Già una scuola ci ha chiesto di concedere loro i locali, perché quelli che ha a disposizione sono insufficienti”. La prolungata chiusura dei locali dell’ex istituto magistrale, va sottolineato, ha creato non pochi problemi anche alle attività commerciali della zona, alcune delle quali hanno dovuto chiudere, dopo essere state per anni autentici punti di riferimento per i servizi offerti ai ragazzi e alle loro famiglie. Giorni fa il commissario ha fatto sapere che intenzione del Libero Consorzio sarebbe riaprire la scuola entro un anno, dopo la previsione di spesa per altri due milioni. Sta di fatto che il Comune adesso ha deciso in maniera netta e che, come detto, ha deliberato unilateralmente la riacquisizione dei locali. Dal canto suo, la Provincia non è stata presente, nonostante la convocazione, alla consegna delle chiavi.
Altro tassello della diatriba istituzionale è rappresentato, come detto, dalla strada Panoramica, ovvero la provinciale 28 che consentiva, prima del crollo avvenuto oltre dieci anni fa, di bypassare il centro storico cittadino, rendendone così possibile la pedonalizzazione e, cosa più importante, rappresentando una fondamentale via di uscita dal centro. In tutti questi anni sono state molte le strategie messe in campo per la ricostruzione della strada ma oggi, dopo la rescissione contrattuale a causa dell’intervenuta interdittiva antimafia ai danni della ditta aggiudicataria dei lavori di rifacimento dei tratti crollati, si è tornati sostanzialmente, o quasi, al punto di partenza, con il primo cittadino ennese che ha più volte denunciato quella che ha definito “l’incapacità della Provincia” di giungere in tempi brevi a una soluzione della vicenda. Proteste, quelle del Comune, che sono sfociate nella richiesta di convocazione di un’apposita seduta del consiglio comunale ennese, da tenersi alla presenza del commissario Di Fazio, che ha all’ordine del giorno proprio le problematiche che dividono i due enti. Il consiglio è stato convocato per domani pomeriggio a Sala D’Euno.
Da piazza Garibaldi per il momento nessuna replica. Trapela solo la notizia che il commissario del Libero Consorzio dovrebbe inviare a breve una relazione a firma sua e dell’ingegnere capo.