di Josè Trovato

Villarosa. Fu coinvolto nella spedizione punitiva ai danni di un pregiudicato, brutalmente aggredito e accoltellato di fronte agli occhi attoniti dei suoi tre figli adolescenti. La vittima rischiò di morire ma se la cavò, per così dire, con venti giorni di prognosi. Per questo adesso è stato condannato in definitiva il quarantatreenne Andrea Paternò e i carabinieri della stazione di Villarosa sono andati ad arrestarlo. Lo hanno portato in carcere a Enna, in esecuzione di un ordine emesso dall’ufficio di esecuzioni penali della Procura di Enna. La sentenza contiene anche una precedente pena.

I fatti risalgono a sabato 3 dicembre 2017. Non erano ancora le otto di sera, ma ovviamente fuori era buio. In quattro staccarono il contatore esterno dall’appartamento della vittima, in una contrada di periferia. E quando l’uomo uscì da casa fu travolto dalla furia degli aggressori, forse in tre armati di coltelli, che lo colpirono ripetutamente con fendenti al collo, alle braccia e al torace e sfiorando, non colpendoli “per mera fortuna”, diversi punti vitali. Da qui l’accusa di tentato omicidio aggravato. Non fu mai chiarito il movente dell’aggressione. Intanto il ferito lasciò quasi subito l’ospedale di Enna, con venti giorni di prognosi, nonostante il sangue perso e le ferite riportate.

Quella sera i Carabinieri intervennero immediatamente nell’abitazione della vittima e risolsero il caso nel giro di poche ore. Adesso il processo si è concluso, la sentenza è divenuta irrevocabile ed è scattato l’arresto.

L’arrestato è difeso dall’avvocato Patrizia Di Mattia.