di Paolo Di Marco
Dalle notizie che si apprendono dal sito di radio Cl1 il vertice nisseno per la nascita del Policlinico collegato alla facoltà di Medicina di Enna si è concluso con somma soddisfazione del gotha politico di Caltanissetta. All’adunata, oltre a numerosi sindaci, avrebbero preso parte anche rappresentanti della locale Chiesa, dell’ateneo di Palermo e l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza. La notizia è stata data stamattina da una nota stampa del presidente della commissione sanità del Comune di Caltanissetta Tilde Falcone e pubblicata dal sito radio Cl 1. la nota, con sommo gaudio, chiarisce che Enna non avrà alcun Policlinico. La Regione, invece, ne prevede uno, nel centro Sicilia, con il coinvolgimento delle tre realtà sanitarie isolane: Agrigento, Enna e Caltanissetta. A breve, sempre la Regione, dovrebbe istituire un tavolo di lavoro per il completamento del progetto che sarà poi valutato dall’Ars.
Quindi sarà Sala d’Ercole ad essere chiamata a valutare se il ventennale lavoro prodotto prima dal Consorzio universitario ennese e poi dall’università Kore possa andare in mano a chi ha prodotto un corso dipendente non dall’università di Caltanissetta, che non esiste, ma dell’università di Palermo. L’università di Enna, che invece esiste e che sforna ottimi risultati ogni anno conta facoltà nell’ambito umanistico, legale, economico, ingegneristico e della medicina. A ottobre prenderà il via il nuovo corso universitario di Scienze infermieristiche. La Kore offre ai propri studenti laboratori, aule didattiche, palestre, aule linguistiche e una biblioteca che è una meraviglia. Senza contare che Enna consegna agli studenti anche la possibilità di conseguire la laurea in Medicina presso l’estensione locale dell’università rumena Dunaera de jos di Galati. In provincia, la cittadina di Troina ha attivato un proprio corso universitario senza dimenticare che è sede dell’IRCCS Oasi Maria SS. Un istituto di eccellenza medica dove si fa formazione, cura e assistenza. Non c’è paragone con chi porta agli allori un proprio corso universitario gestito da un consorzio e un istituto di formazione professionale. L’ateneo ennese, il suo management, la politica, le istituzioni e la comunità della provincia in questi anni hanno dato ampia prova di come sia possibile dare vita, in mezzo al deserto, ad un gioiello. Adesso che è disposto in bella mostra la politica furbacchiona dei vicini brama per metterci le mani.
Per impegno, professionalità, lavoro svolto, legittima soddisfazione di una comunità che non può vedersi scippare ciò che ha creato esclusivamente con le proprie forze, il Policlinico deve avere sede ad Enna. Sarà cura dell’ateneo, dell’Asp 4 e della Regione, attuare un piano di ampio coinvolgimento di tutte le realtà comunali e provinciali che vogliono inserirsi dentro. Non penso solo a Caltanissetta ed Agrigento, che legittimamente devono ottenere ampio respiro e ampio futuro, ma penso anche ai tanti comuni del messinese e del palermitano troppo distanti dai propri capoluoghi di provincia e sacrificati nell’acquisire servizi.
C’è la necessità di guardare al futuro per superare le odierne precarietà e sottoscrivo una proposta che allarga gli orizzonti e che bandisce gli egoismi di parte. Attivare fra le zone interne di Enna e Caltanissetta un Consorzio di Area vasta con la possibilità di includere altri comuni nella partecipazione. Un modo intelligente e produttivo per tentare la valorizzazione del meglio che abbiamo e al contempo avere più forza per aprire a progetti innovativi. Il Policlinico potrebbe essere il primo step, quello giusto, per avviare tale percorso di sviluppo da disegnare tutti assieme. Ma a Caltanissetta da questo orecchio non ci sentono e vogliono solo il Policlinico. Arroganza istituzionale, arroganza dei numeri. Sul tavolo non possono mettere ciò che non hanno realizzato ma mettono ciò che vogliono.
Chiudo con le odierne parole del sindaco di Enna Maurizio Dipietro: “Il Policlinico non può che farsi dove l’università è nata ed ha la sede: cioè Enna.”