di Josè Trovato

Anche i ragazzi del presidio di Libera dell’Università di Catania hanno partecipato, a Roma, a “Extralibera” : le giornate contro le mafie e la corruzione organizzate dall’associazione presieduta da Don Luigi Ciotti. Un evento importantissimo in cui tre giovani partiti da Catania, la referente Rosy Marcantonio, catanese, e i giovani Nadia Lo Votrico di Nicosia (Enna) e Giacomo Carpinteri (Siracusa), hanno contribuito a fare il punto sui lavori delle varie task force contro la criminalità organizzata e i reati di corruzione sul territorio.

Nel Parco della Musica di Roma sono intervenuti politici, come la ministra della Giustizia Marta Cartabia, l’ex ministra Rosi Bindi, il presidente della Camera Roberto Fico e l’ex segretario del PD Nicola Zingaretti, magistrati, come Giancarlo Caselli. “Nel pomeriggio di venerdì abbiamo fatto il punto della situazione sui lavori degli 11 gruppi e ci siamo concentrati sul contrasto sociale e la prevenzione della criminalità, resi ancor più complessi dal periodo in cui stiamo vivendo, post pandemico e con una guerra in corso, come ha fatto notare nel suo intervento la ministra Cartabia”, spiega Nadia Lo Votrico. Sabato è stata la Giornata dedicata alla memoria di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, nel quarantesimo anniversario della loro morte. “Abbiamo parlato del Pnrr, come occasione di crescita ma anche del rischio connesso alle possibili infiltrazioni mafiose e corruttive – conclude la giovane della provincia di Enna -. Un focus ha riguardato il ruolo delle istituzioni e delle parti sociali, nonché gli strumenti investigativi per la lotta alle mafie”.

Il ruolo delle istituzioni. Appunto. È proprio nei confronti della politica che si è scagliato Don Ciotti, con un riferimento amaro ai partiti che è stato uno dei momenti più importanti del suo intervento, se non altro sul piano mediatico. “Per il dovere di verità, lasciatemi dire una cosa: noi abbiamo invitato tutte le forze politiche. Nessuna esclusa – ha detto al microfono Don Ciotti -. Nella giornata di ieri c’era solo un rappresentate delle forze politiche. Allora il dovere della verità, fino in fondo, fino alla fine, è anche nel dire agli assenti, a voi forze politiche, superficiali su questi punti fondamentali della vita delle persone, di questo cancro del nostro Paese che si chiama mafia e corruzione, voi siete complici. Mafie e corruzione è un problema serio non uno dei tanti problemi. Questa assenza grida: dove siete? Siete complici di tutto questo”.