di Davide Maurizi

Nei giorni 17, 18 e 19 Maggio tutti gli studenti universitari sono chiamati ad eleggere i membri del CNSU, il Comitato Nazionale Studentesco Universitario. Nonostante si tratti di un importante strumento democratico, l’esistenza del CNSU è ignorata da una grandissima mole di studenti, la quale sceglie di non partecipare al voto: basti pensare che alle elezioni del 2016 ha partecipato poco più del 5% degli studenti e l’1% dei dottorandi di ricerca.

Sarebbe utile quindi fare un po’ di informazione a riguardo, e, per farlo, abbiamo scelto di chiederlo ad uno dei diretti interessati: Luigi Varisano, per gli amici Gigi, studente ennese alla Kore e candidato al CNSU con la lista “Primavera degli Studenti”.

Gigi, che cos’è il CNSU?

Il Comitato Nazionale degli Studenti Universitari è il massimo organo di rappresentanza studentesca che ha il compito di dialogare con il Ministero dell’Università e della Ricerca, formulando idee e proposte e bypassando così la governance dei singoli atenei.

Come funzionano le elezioni al CNSU?

L’organo si rinnova ogni tre anni. I posti disponibili sono 30, tra cui 28 riservati agli studenti universitari, uno per i dottorandi e uno per i specializzandi. L’Italia è divisa in quattro circoscrizioni: nord-est, nord-ovest, centro, sud (e isole); uno studente può votare qualsiasi candidato della propria circoscrizione, anche al di fuori del proprio ateneo. La legge elettorale è di tipo proporzionale: più grande è il numero di voti ad una lista, più seggi scattano. Non è fisso il numero di posti che toccano ad una circoscrizione, ma posso affermare che, ad esempio, al sud toccheranno 6-7 seggi, come è accaduto nelle precedenti elezioni. Alla votazione partecipano tutte le università statali e anche quelle “convenzionate”, tra cui alcune private come la Bocconi e la Kore; non partecipa invece l’Accademia di Belle Arti.

Al sud e nelle isole sette seggi mi sembrano pochi, no?

Sì, tieni conto che per salire al CNSU nella circoscrizione “centro” servono solo 900 voti, mentre al sud ne servono minimo 3000. Poi qui in Sicilia siamo molto litigiosi, e non riusciamo a confluire le forze per un candidato comune: infatti ben 10 candidati sono siciliani, di cui due della stessa lista (io e Sara Zappulla). Così rischiamo di disperdere i voti e di non avere neanche un rappresentante siciliano.

Ok, adesso parlami un po’ di te. Chi è Luigi Varisano?

Ho 20 anni, sono ennese doc do pupulu (ride), attualmente sono al secondo anno di Scienze Motorie all’Università Kore di Enna. Alle scorse elezioni interne sono stato candidato al senato accademico mentre adesso corro per il CNSU con la lista “Primavera degli Studenti”, e sono supportato dall’associazione Koiné.

Puoi dirmi due parole sulla Koiné?

L’associazione è stata fondata ad Enna nel 2021, sono membro del coordinamento e portavoce del corso di Scienze Motorie. La particolarità di questa associazione è che i membri fondatori sono tutti di formazione politica: a differenza delle altre organizzazioni studentesche, che (apparentemente) hanno una base civica, Koinè invece sceglie di non mascherare la provenienza delle proprie idee, che risalgono ai Giovani Democratici, giovanile del Partito Democratico. Anzi, trovo abbastanza ipocrita la scelta di alcune liste di fregiarsi dello slogan: “Zero politica”; noi invece lo abbiamo detto chiaramente e sin dal primo minuto: facciamo politica e prendiamo delle scelte, assumendocene la responsabilità.

Così stabilite una connessione tra territorio ed università.

Sì, secondo me la politica universitaria non può prescindere dalla politica territoriale: gli studenti hanno a che fare con diverse problematiche legate alla città del proprio ateneo, dunque è necessario che i rappresentanti dialoghino con i partiti, facciano delle proposte e, quindi, assumano delle posizioni politiche. La politica deve essere il collante tra territorio ed università, e i rappresentanti devono avere il coraggio di svelare le proprie idee e il proprio orientamento: dobbiamo scrollarci di dosso questo mito e questa tendenza comune del “civismo”, che, a parer mio, è sempre falso civismo, dato che chi dice di non appartenere a nessun partito parla sempre e comunque di politica.

Torniamo alle elezioni, puoi parlarmi del programma di “Primavera degli studenti”?

Noi ci battiamo principalmente per il diritto allo studio: vorremmo infatti innalzare la No-tax area fino ai 30.000 euro e migliorare le pensioni per gli studenti, aumentando i posti letto e implementandole nelle città universitarie che ne sono sprovviste. Lottiamo infine per il rispetto dei diritti gender e per una società più inclusiva.

 

È possibile scaricare il programma di “Primavera degli Studenti” da qui: https://issuu.com/primavera.studenti/docs/pds_-_programma_elettorale_2022

Per gli studenti universitari, è possibile votare in tutti gli atenei d’Italia dal 17 al 18 Maggio dalle 9:00 alle 18:00, e il 19 Maggio dalle 9:00 alle 14:00.