Nicosia. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso del consigliere comunale di Nicosia Francesco La Giglia contro la sentenza della Corte di Appello di Caltanissetta che lo aveva condannato  alla pena di un anno e quattro mesi, ritenendolo colpevole del reato di violenza sessuale ai danni di una donna nicosiana. La sentenza di appello aveva confermato, dopo un primo annullamento, la sentenza di primo grado emessa dal GUP di Enna. In Cassazione, La Giglia era assistito dall’avvocato Fabio Lattanzi. La parte civile era assistita dall’avvocato Salvatore Timpanaro, che ha seguito, sin dal primo grado, il lungo iter processuale durato ben sette anni.

La Corte ha accolto l’eccezione di inammissibilità sollevata dall’avvocato Timpanaro, condannando l’imputato anche al pagamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende e al pagamento delle spese processuali in favore della parte civile.

I fatti risalgono al 5 aprile 2015, sabato di Pasqua. Secondo la sentenza, oramai definitiva, il La Giglia molestò sessualmente la donna. Dopo averla trascinata contro la sua volontà verso una piazzetta isolata nei pressi di un pub, cercò di abusare di lei.

La sentenza di primo grado, emessa dal gup Luisa Maria Bruno, era stata appellata non solo dai difensori dell’imputato, avvocati Giuseppe Mormino e Filippo Giacobbe, ma anche dall’avvocato Salvatore Timpanaro, difensore della parte civile, dalla Procura di Enna e dalla Procura Generale di Caltanissetta. Accogliendo la richiesta dell’avvocato Timpanaro, infatti, sia il Procuratore di Enna, sia il Procuratore Generale di Caltanissetta avevano proposto appello, chiedendo un aggravamento della pena, ritenuta eccessivamente mite. Il primo ottobre 2018 la seconda sezione della Corte di Appello di Caltanissetta aveva sovvertito il verdetto e, a sorpresa, assolto l’imputato. Contro l’assoluzione era insorta la parte civile con il suo difensore, che sollecitando la Procura Generale a proporre ricorso per cassazione, ha chiesto ed ottenuto l’annullamento della sentenza di secondo grado. La Terza Sezione Penale della Cassazione il 12 settembre 2019, accogliendo il ricorso della parte civile e della Procura Generale, annullò la sentenza di assoluzione, rinviando ad altra sezione della Corte di Appello per un nuovo giudizio. La Corte di Appello di Caltanissetta, Prima Sezione Penale, con sentenza del 29 ottobre 2020  confermò la sentenza di condanna emessa in primo grado dal GUP presso il Tribunale Ennese.

Contro questa sentenza il La Giglia presentò un secondo ricorso per cassazione, ora definitivamente ritenuto inammissibile con l’ultima sentenza che risale a qualche giorno fa. I Supremi Giudici della Cassazione hanno, pertanto, messo la parola fine alla lunghissima vicenda processuale per i fatti del sabato di Pasqua del 5 aprile 2015 con la definitiva condanna del La Giglia.

L’avvocato Salvatore Timpanaro