di Josè Trovato

Leonforte. I lavori di riqualificazione urbana della piazza Branciforti – un’opera molto attesa, perché riguarda un importante spazio del centro storico, in cui hanno sede monumenti storici della città, come il Palazzo Branciforti e la Scuderia, che da decenni attende un intervento – sarebbero stati assegnati dal Comune in violazione del principio di rotazione delle imprese, a una società che aveva già da poco ottenuto un’altra aggiudicazione. Per questo il sindaco Carmelo Barbera ha chiesto l’intervento del segretario comunale, al fine di revocare l’aggiudicazione provvisoria. Il primo cittadino ha firmato una nota, indirizzata anche per conoscenza al Prefetto, in cui viene ricostruito l’iter amministrativo di questi lavori. E che si conclude con la disposizione che il segretario voglia “revocare, per manifesta nullità, la procedura di cui in oggetto e tutti gli atti ad essa afferenti”, per poi “indire immediatamente ulteriore e nuova procedura che tenga conto del rispetto delle norme sopraindicate, avocando a tal uopo ogni atto relativo alla procedura medesima”.

La nota ricorda anche la normativa del settore, specificando che “invero, a tutt’oggi, non è stata emessa alcuna determina di affidamento definitivo”. “Peraltro – prosegue la nota – come da decreto di ammissione al finanziamento, la conclusione del contratto è ad ogni buon conto subordinata alla successiva emissione, da parte dell’assessorato regionale competente, dell’apposito decreto di finanziamento, ad oggi inesistente”.

Secondo quanto si è appreso, il sindaco – che istituzionalmente non si occupa delle gare, di competenza dell’ufficio tecnico, anche in virtù delle semplificazioni nel settore, entrate in vigore recentemente – è intervenuto anche dopo che all’ente era pervenuta una pec da parte di un’impresa esclusa dagli inviti. E nel suo provvedimento ha ricordato le linee guide dell’Anac, l’autorità anticorruzione, secondo cui nell’espletamento delle procedure semplificate, “le stazioni appaltanti garantiscono in aderenza al principio di rotazione degli inviti e degli affidamenti, il non consolidarsi di rapporti solo con alcune imprese, favorendo la distribuzione delle opportunità degli operatori economici di essere affidatari di un contratto pubblico”. Un principio, quest’ultimo, che non si applica in determinati casi, ma, come puntualizza il primo cittadino, nel caso in questione “non sussiste alcuna condizione per derogare al principio di rotazione che avrebbe dovuto trovare piena applicazione”.