Entra nel vivo la seconda fase del PNRR con la ripartizione dei fondi, destinati alle scuole, relativi al contrasto della povertà educativa e alla dispersione scolastica. Il territorio della provincia di Enna vive da anni una situazione di spopolamento e depressione demografica dovuta al contesto economico molto grave e sul quale è necessario intervenire in modo concreto mettendo in campo ogni possibile soluzione che possa rilanciare il territorio sia dal punto di vista delle infrastrutture che dal punto di vista lavorativo. Ma il Ministero dell’Istruzione anziché distribuire le risorse del PNRR in modo uniforme e ponderato su tutto il territorio decide di escludere intere zone.
E’ il caso dei fondi del PNRR destinati al contrasto della dispersione scolastica (attuazione della linea di investimento 1.4. “Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nel I e II ciclo della scuola secondaria e alla lotta alla dispersione scolastica” nell’ambito della Missione 4 – componente 1 – del Piano Nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU”). Il Ministero, per la ripartizione dei fondi, si è basato sugli ultimi dati ISTAT disponibili a livello regionale senza tenere conto dei reali contesti socio-economici del territorio. Per esempio, vengono esclusi gli Istituti Comprensivi (I Ciclo) di Enna “S. Chiara” e “De Amicis” che includono due Comuni, rispettivamente Calascibetta e Villarosa, fortemente a rischio per la situazione socio-economica che vivono o, ancora, viene escluso dai finanziamenti l’Istituto Comprensivo “Guarnaccia” di Pietraperzia, altro territorio con enormi criticità dal punto di vista socio-economico, viene escluso l’Istituto Comprensivo “G. Giusti Sinopoli” di Agira, l’Istituto Comprensivo “S.G. Bosco” di Barrafranca, solo per citarne alcuni. E’ evidente che il tema della dispersione scolastica, per il
Ministero, si riduce ad una mera applicazione di dati freddi e lontani dalla realtà territoriale in cui sono inserite le singole scuole. Ci sono Scuole ubicate nello stesso comune con le medesime
problematiche territoriali e di contesto che sono state trattate in modalità diverse o, addirittura escluse.
Per il Segretario Generale della CGIL di Enna Antonio Malaguarnera e per il Segretario
Generale della FLC CGIL di Enna Giuseppe Miccichè tutto questo è inconcepibile e illogico, soprattutto se il senso della frase del Ministro Bianchi, che diceva, “La scuola deve tornare nel cuore di tutti, soprattutto di chi non va a scuola” è ancora valido.
La CGIL di Enna insieme alla FLC CGIL di Enna hanno già inviato una richiesta di incontro al Prefetto di Enna perché possa intervenire presso
il Ministero e rivedere l’intero impianto di ripartizione prima che si prefiguri l’ennesimo scippo ai danni del territorio Ennese.