di José Trovato
Agira. Patteggia e lascia il carcere Pietro Cuccia, trafficante di droga e pregiudicato. “Zio Giulio”, come è soprannominato in paese il quarantanovenne, ha ottenuto gli arresti domiciliari l’altro ieri, a cinque mesi di distanza dal suo arresto per traffico di stupefacenti e associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina e marijuana, risalente al febbraio scorso nell’operazione Lepus. La pena concordata, grazie alla riduzione prevista per il rito scelto dai suoi avvocati nonché al cosiddetto “sconto della continuazione” (la pena è stata ritenuta, tecnicamente, “in esecuzione del medesimo disegno criminoso” con la condanna definitiva già presa per traffico di droga al processo Nickname), è di 2 anni 6 mesi di reclusione. Patteggiamento pure, ma solo a 2 anni di reclusione, per il figlio e il cognato Cuccia, Rosario Cuccia di 20 anni e il trentasettenne Massimiliano Di Franco di Leonforte. Il ventenne era già agli arresti domiciliari e per il momento permarrebbe la misura cautelare; mentre Di Franco, che era stato a sua volta condotto in carcere dalla polizia a febbraio, è stato posto ai domiciliari a partire da ieri.
L’indagine, si ricorda, è stata condotta dagli agenti della squadra mobile di Enna è del commissariato di Leonforte, sotto il coordinamento della Dda di Caltanissetta. Il patteggiamento, promosso dagli avvocati Sinuhe Curcuraci, Orazio Spalletta e Vincenzo Franzone, ha ottenuto il via libera del Pm Claudia Pasciuti ed è stato ratificato dal gup David Salvucci.
Si chiude così dunque questa fase del processo Lepus. Va precisato che, per la stessa operazione, la richiesta di rinvio a giudizio riguardava in tutto 11 persone, accusate a vario titolo di traffico di marijuana e cocaina, singole accuse di spaccio o ipotesi minori. La maggior parte degli altri imputati ha chiesto di accedere al giudizio abbreviato, che si aprirà dopo l’estate dinanzi al Gup Santi Bologna. Contemporaneamente saranno decisi eventuali rinvii a giudizio.