di Paolo Di Marco

Già sindaco di Leonforte, esponente storico della destra ennese, la nostra chiacchierata con Salvo La Porta arriva a tre giorni dall’election day. A tutto campo come sempre.

Ancora con il bastone? Quando ti deciderai a lasciarlo?

Credimi, non manca per me; io lo lascerei anche subito. E’ lui che, purtroppo, non mi vuole lasciare. Credo che si sia affezionato a tal punto, da rivelarsi tra i più fedeli degli amici. E’ lui che mi evita le sbandate.

Ti capita spesso di sbandare? Ti succede anche in politica?

No. In politica non mi succede. Non mi è mai successo. Ho un mio punto fermo, a cui faccio riferimento da sessant’anni, la Fiamma.

Quindi?

Quindi, voterò la lista con la Fiamma. E’ una questione di fedeltà, appunto.

Solo fedeltà?

Si. Solo fedeltà e rispetto per me stesso e per la parola data. Non ho tessera di Partito, né intendo chiederla. Non esistono più i partiti. Esistono agglomerati fluttuanti di persone, che spesso rinunziano a pensare, per vomitare slogan acchiappavoti, raccolti nella confusione di sondaggi, che hanno da tempo sostituito la discussione e il serio dibattito su tesi politiche. Ho rinunziato, persino, ad assistere a squalificanti ed umilianti dibattiti elettorali, durante i quali tutti gridano nella disperata ricerca di conquistarsi il consenso….e magari fosse un consenso politico! E’ solo sgomitare per il consenso elettorale. Non è più il mio mondo…

Nonostante tutto questo, andrai a votare…

Certo che si! Il voto non solo un diritto è un dovere, a cui nessuno ha la facoltà di sottrarsi. Mai. In nessun caso. Si va a votare. Chi non vota è come colui che lascia la sua famiglia in balia di malintenzionati e non si cura della sorte sua e dei suoi figli. Il non voto non è una protesta; è l’abiura ad un giuramento d’amore per la propria Comunità.

Il Sindaco di Leonforte…..

Il Sindaco di Leonforte è stato imprudente. Non ho nessuna difficoltà a dirlo. Anche se la sua iniziativa era suggerita dal disperato tentativo di un’ultima disperata difesa del Territorio, umiliato e tradito da promesse, rivelatesi interessate e menzognere. Ma credo che di questo e di altro abbia preso consapevolezza, rendendone conto ai leonfortesi in piazza Carella.

A proposito… per De Luca c’erano cinquemila persone.

Sono pochi a ricordare don Micio….. “grossa è don Micio”, gli gridavano i leonfortesi, quando la sparava veramente grossa per magnificare le gesta di Orlando e Rinaldo. Quella, se permetti, è la mia Piazza ed io la conosco bene, molto bene. Era una bella piazza di gente tra l’attento ed il divertito. Una piazza intrattenuta benissimo da un oratore capace ed vigile agli umori della gente. Mi è anche simpatico; anche se, per certi versi, mi ricorda Grillo prima maniera e posso dirti che ai suoi “vaffa..”, ne avrei aggiunto qualcuno anche io, rivolto ad alcuni che lo applaudivano. Fa il suo mestiere molto bene e in alcuni punti mi ha anche appassionato. Una cosa, però, non riesco a digerirla…non si viene in casa d’altri a parlare in maniera tanto veemente contro il capofamiglia. E’ di cattivo gusto. Se è buono, se è capace, se è brutto, sporco o cattivo lascialo dire ai leonfortesi, che hanno buona intelligenza e buona bocca. Mi è sembrata una caduta di stile…

C’era anche un Assessore in carica ad applaudire. 

Come cittadina ne aveva e ne ha tutto il diritto…

Si, ma il Sindaco non la pensa così. Tant’è…

Io so che l’Assessore in questione è un’ottima professionista e una valida amministratrice, nei confronti della quale anche il Sindaco in passato non ha lesinato attestazioni di stima. Ci sarà rimasto molto male in una campagna elettorale dai toni tanto accesi a vedersela applaudire uno che lo attaccava senza esclusione di colpi. Ritengo che la decisione di rimuoverla sia stata intempestiva, tipica dell’amante tradito. Sono sicuro, tuttavia, che tra persone civili e che lavorano al bene della Comunità si possa trovare il modo per ricucire uno strappo tanto doloroso.

Quindi?

Quindi ne riparleremo a bocce ferme dopo il 25 settembre…per quanto mi riguarda io voterò per il mio Sindaco Carmelo Barbera e mi auguro che molti leonfortesi seguano il mio esempio.