Leonforte L’elicottero del 118 si alza in volo ed il medico a terra tira un sospiro di sollievo. L’avere rianimato una giovane donna infartuata senza l’ausilio di un anestesista era stata un’impresa ai limiti dell’impossibile. Ma per sfidare la sorte nessun sanitario è stato istruito all’Università. Al Pronto Soccorso di Leonforte la sorte gareggia con la fortuna e troppe vite umane sono appese a un filo sottile. Solo qualche settimana addietro un altro grave insulto cardiaco colpiva un giovane professionista. Anche in quell’occasione il destino volle che il paziente si salvasse, nonostante tutto. Nonostante la costante assenza “prevista “ degli anestesisti , nonostante i radiologi non riescano a coprire un numero sufficiente di turni, nonostante nel reparto di Medicina siano presenti solo due medici , quasi tanti quanti ne sono operativi in Riabilitazione .E non solo. Quella che doveva essere una soluzione provvisoria è diventata perenne: Medicina e Riabilitazione sono stati accorpati causa carenza di medici. In tal maniera capita ad esempio che il fisiatra, che deve occuparsi del piano di recupero funzionale di un operato al femore, debba gestire una crisi ipoglicemica in un diabetico. Tale situazione di mescolanza colloca ad esempio nello stesso piano pazienti talora reduci da seri interventi ortopedici con soggetti con gravi infezioni polmonari.

Tutto ciò e tanto altro è stato segnalato alla Direzione di Enna che ne è al corrente. La carenza di medici posta come problema insormontabile non è più una giustificazione vera. Le cronache di queste settimane infatti svelano come siano stati assunti diversi medici già collocati nei vari ospedali della provincia, tranne a Leonforte. L’opinione pubblica è molto preoccupata. L’assistenza sanitaria nell’areale leonfortese è estremamente carente. Nessuna seria iniziativa, per quanto ci risulta, viene posta in essere dalla Direzione di Enna per porvi rimedio. Chi paradossalmente spera che l’Ospedale di Leonforte chiuda per lasciare posto ad una improponibile ambulanza medicalizzata, esprime un opinione dettata dall’istinto ma fa il gioco di chi in cattiva fede intende azzerare una conquista sociale che riguarda la salute di tutti, nessuno escluso.

Nell’antica Grecia Tiche era la dea della Fortuna. Pare che un giorno, scandalizzata dall’ingiustizia dei mortali, li abbandonò ritirandosi sull’Olimpo. Quella stessa Tiche a cui inconsciamente si affidano, troppo spesso, cittadini e medici dell’ospedale di Leonforte.