L’Assemblea territoriale idrica di Enna ha stipulato i contratti con Acquaenna scpa. Sarà la società d’ambito a recuperare, ottimizzare e digitalizzare tutte le reti idriche della provincia di Enna, una gigantesca opera pubblica nel cuore della Sicilia, per cui l’Ati ha ottenuto un maxi-finanziamento da 58 milioni di euro dal React-Eu. La stipula dei contratti, per un totale di ben 17 lotti che coprono longitudinalmente tutto il territorio provinciale, è avvenuta tra il presidente dell’Ati, l’avvocato Nino Cammarata e l’amministratore delegato di Acqua Enna, l’ingegnere Alessandro Rinaldi.

I lavori, tecnicamente, riguardano la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, la digitalizzazione e il monitoraggio di ogni singola rete. Il primo lotto, dall’entità di 3 milioni 155 mila euro, riguarda il “rilievo, la rappresentazione GIS, modellazione, distrettualizzazione e riduzione delle perdite di rete”. E la società d’ambito lo gestirà tramite la propria consorziata Cogen. Il programma d’interventi in Terra ennese, va ricordato, ha ottenuto la più alta percentuale di contribuzione d’Italia, considerato che finanzia il 98,017 per cento dell’intero costo dell’opera, facendo sì che la realizzazione stessa di una grande opera – il ripristino di tutte le reti in una provincia dove la maggior parte risale a diversi anni orsono e dove la distribuzione dell’acqua è complicata da un territorio difficile, sul piano orografico – gravi quasi interamente sul contributo ministeriale, e solo minimamente sulla tariffa che pagano i cittadini. Si tratta del contributo più alto d’Italia, in rapporto al numero di utenti.

Gli altri lotti riguardano la realizzazione del “sistema di tele lettura con smart meter nella zona nord”, nella “zona est”, nella “zona centro” e nella “zona Sud”, la “installazione di strumenti smart-telecontrollo”, la identificazione dei “tratti di rete da riabilitare ed interventi di manutenzione straordinaria” e il rifacimento di “tratti di rete idrica urbana” nel territorio di dieci comuni: Centuripe, Troina, Piazza Armerina, Aidone, Villarosa, Cerami, Assoro, Catenanuova, Nissoria e Sperlinga.

“Ci siamo spesi lungamente perché il ministero riconoscesse che questi lavori potessero essere lottizzati, parcellizzati, allo scopo di realizzarli più agevolmente e ultimarli entro il termine dei lavori, previsto per la fine dell’anno prossimo – ha spiegato il presidente dell’Ati Enna, l’avvocato Cammarata -. L’autorizzazione è giunta solo da un paio di mesi, in piena estate, e i nostri uffici si sono messi subito al lavoro per realizzare i contratti con il gestore. Adesso siamo nella fase operativa e questo ci soddisfa pienamente. Si tratta di una grande opera a costo zero, o quasi, per gli utenti, che poi sono i nostri concittadini: una volta realizzati gli interventi, le perdite d’acqua potranno finalmente ridursi e questo, in poco tempo, produrrà una riduzione del costo del servizio idrico, dunque delle tariffe”.

(Nella foto, il presidente dell’Ati Enna, avvocato Nino Cammarata, e l’amministratore delegato di Acquaenna, l’ingegnere Alessandro Rinaldi)